Il campionato fermo, l’allarme Coronavirus ha preso la scena in questi giorni così particolari e complicati per tutta la popolazione italiana. In casa Calcio Catania però il clima è rovente anche su altri fronti. Il CdA rossazzurro si è sfaldato 12 giorni fa lasciando il club in una situazione difficile da sbrogliare.
Il primo componente del Consiglio d’Amministrazione di cui si è parlato in chiave “addii al Catania” era stato il consigliere Giuseppe Caruso, seguito successivamente dal presidente Davide Franco (i due, secondo quanto recitava il dispositivo ufficiale diffuso dalla Procura di Catania, nel corso dell’operazione della Guardia di Finanza del 13 febbraio scorso avevano subito proprio da parte delle fiamme gialle una perquisizione domiciliare). Con le dimissioni di Franco il processo di sfaldamento del CdA ha subito una accelerazione che ha coinvolto anche Giuseppe Gitto, che quindi non è più il vice presidente del club di via Magenta e che avrebbe già dato diniego per un possibile incarico futuro.
In bilico anche l’attuale amministrazione delegato Giuseppe Di Natale che dopo il decadimento del CdA ha lavorato per correre ai ripari sulla difficile situazione. Il meccanismo scricchiola. E dire che proprio il tandem Di Natale-Gitto, in maniera particolare, aveva operato in queste settimane riconsegnando un clima di quasi normalità attorno alla squadra, con i risultati che sorridevano e il ritrovato feeling con il tifo catanese. Il tutto mentre la proprietà prepara forse nuove mosse per affrontare il finale di stagione. Non è ancora chiaro verso quale direzione. L’ottimismo però non la fa da padrone sotto l’Etna perché appare sempre più evidente che soltanto un sostegno esterno alla proprietà attuale potrebbe dare al Catania linfa per affrontare nuovi campionati e quindi continuità alla matricola 11700. Nella giornata del 18 marzo, la proprietà del Catania dovrà comunicare questa fantomatica direzione, in attesa che nuove nomine in sella alla società siano ufficializzate. All’orizzonte anche per la squadra le ripercussioni ci sono eccome, ogni equilibrio è precario e la modifica di ogni genere di assetto produce effetti devastanti.