Il calcio giocato è ancora un lontano ricordo, e a far da padrone in questi frangenti è la situazione societaria in cui è invischiato il Catania. Il club rossazzurro, mai come nell’attuale stagione è apparso in difficoltà economiche, difficoltà che ormai palesano anche la certezza che la sostenibilità del progetto con a capo il patron Nino Pulvirenti non possa proseguire.
Il nuovo paradigma sarà, infatti, un inevitabile passaggio di mano, ma a rendere complicato l’iter di vendita è la situazione debitoria in cui versa il club etneo: si aggirerebbe sui 50 milioni di euro lordi l’esposizione debitoria del club dell’elefante, ripartite tra tributi da versare all’erario, crediti nei confronti dei fornitori e mutuo da estinguere all’Istituto del Credito Sportivo per Torre del Grifo. Un vero e proprio fardello per una società che milita in terza serie, che già di per sè fa fatica a far bilanciare entrate ed uscite.
Ad oggi l’unica manifestazione di volontà dedita all’acquisto della società di via Magenta è stata formulata, in ossequio a tutte le osservanze credenziali e bancarie, dal comitato promotore di cui, però, ancora appaiono sconosciuti i volti imprenditoriali se non quello di Angelo Maugeri che ha messo a disposizione i propri studi televisivi per le comunicazioni del comitato, così come avvenuto durante la conferenza stampa in streaming con protagonista Maurizio Pellegrino, ex tecnico rossazzurro adesso “frontman” del comitato.
In questi giorni si discute sul fatto che il comitato abbia lavorato nel tentativo di formulare una controfferta che possa essere accolta dal Catania e dai commissari che hanno in carico la gestione del passaggio di consegne in tribunale. Ricordiamo infatti che la prima proposta fu rifiutata seccamente da Finaria. Ma sono ancora tanti, forse troppi i dubbi e le perplessità che si addensano intorno a questa vicenda. Interrogato a tal proposito proprio nella giornata di oggi, infatti, Maurizio Pellegrino ai microfoni di Futura non ha sciolto i nodi della questione, non entrando nel merito di cifre e proposte, ritenendolo inappropriato e irrispettoso nei confronti degli imprenditori coinvolti che vivono la crisi dovuta al Coronavirus. Il risultato è che risulta impossibile definire un quadro chiaro delle possibilità e dei mezzi messi in campo per tradurre in realtà il sogno di acquisire le quote del sodalizio etneo.
Alla finestra pare possano esserci altri soggetti interessati all’acquisto, sostenuta la tesi di un imprenditore di spicco con ampie capacità economiche alla finestra, pronto a sfoderare il colpo fendente. Ma è difficile credere che a stagione ormai conclusa non sia ancora uscito nessun nome attendibile sul piano delle trattative in atto. Strategie? Gioco delle parti? Lo abbiamo già scritto, non è il caso di continuare a coltivare questa via. Bisogna, dunque, distinguere una manifestazione d’interesse, da un “pourparler” o da semplici sondaggi di mercato. Fondamentale il distinguo, per non alimentare aspetti critici in una opinione pubblica già martoriata dal rischio di un fallimento che porterebbe così anche all’estinsione della matricola.
Il tempo ormai stringe, il Catania attende la migliore offerta, ma esisterà davvero il miglior offerente?
Adriano Nicosia
(Foto: calciocatania.it)