Filo Diretto | Pagliara ad A1N: “Covid-19? Non è una influenza. Grande opportunità per riforma sportiva. E sulla movida…”

Sui nostri canali è andata oggi in onda la seconda puntata di Filo Diretto – Speciale Fase 2 Coronavirus, programma di approfondimento centrato su una serie di tematiche che riguardano i cambiamenti della società dovuti all’emergenza Covid-19. Potete seguire, ogni giorno dal lunedì al venerdì in appendice al radiotg delle 13:00, sul canale Bella Tv (814 del digitale) in tutto il territorio regionale e ascoltare in radio in tutta la Sicilia centro orientale (frequenza 103.7 FM). Sono intervenuti nel focus odierno, focalizzato sulla storia di chi ha vissuto sulla propria pelle il virus e sul tema dello sport legato al Covid-19 ai microfoni del giornalista Gianluca Virgillito, l’avvocato Giuseppe Rapisarda e il collega giornalista Adriano Nicosia. Nel corso della puntata gli ospiti hanno commentato l’intervista realizzata dalla Redazione di Antenna Uno Notizie a Fabio Pagliara – importante esponente del mondo dello sport nazionale nonché rappresentate principale della S.I.G.I., SPA interessata all’acquisto del Calcio Catania – che, come detto sopra, ha vissuto in prima persona la convivenza con la malattia.

“La mia esperienza è iniziata i primi giorni di marzo e ho seguito le indicazioni fornite da Roma, nello specifico Zingaretti con il suo decreto. Quindi ero con mio figlio in auto-quarantena. Poi ho cominciato a stare male, avevo anche la febbre. Nel frattempo è avvenuta una disgrazia con la scomparsa di mio padre, non ho potuto neanche salutarlo a Catania, dunque ero anche psicologicamente provato. Stavo male e ho iniziato a chiamare il 118 per avere notizie sul tampone. Nel frattempo la febbre aumentava ma in primis mi sentivo stanco. Mi dicevano che per il tampone dovevo aspettare che la respirazione peggiorasse e andare in ospedale. Io ho deciso, pur respirando benino, di andare nel nosocomio in cui mi hanno trovato positivo al Covid-19 ed è cominciato un tour de force molto duro. Il Coronavirus è una malattia che ti svuota dentro e fuori: fisicamente ti prosciuga le energie – ancora oggi percepisco una grande spossatezza – e umanamente perché vivi in uno stato di isolamento totale. Io sono stato due mesi in isolamento e quindi ho perso il contatto con la realtà vera. Prima sono stato ricoverato in reparto e poi, per delle complicazioni cardiache, sono andato in terapia intensiva. Non sono mai stato intubato ma ho avuto bisogno dell’ossigeno. Ho visto onestamente tragedie attorno a me: persone che se ne andavano, gente che urlava dal dolore e piccoli grandi eroi (medici, personale delle pulizie e tutti gli altri) che cercavano di regalarci qualche momento di serenità. La mia situazione piano, piano è migliorata, pur essendo complessa. Dopo un mese mi hanno spostato nel Covid Hotel, anche in questo caso in assoluto isolamento. Lì ho fatto ben otto tamponi prima di risultare negativo. Gli stessi medici all’inizio non sapevano quali cure fare giustamente. Adesso la situazione è molto migliorata: stando fuori riprendi contatto con la realtà. Devo riconoscere che dal punto di vista fisico e psicologico la prova è ancora in atto: mi stanco subito, la rieducazione e la riabilitazione sarà più lunga di quello che si possa pensare”.

Alcuni giovani non seguono le prescrizioni in Sicilia, e non solo. Pagliara lancia un monito di responsabilità ai ragazzi.

“Non è un influenza come alcuni dicono, è molto di più. Però si cura. Da un lato bisogna non drammatizzare e dall’altro non bisogna semplificare. Ti segna profondamente e penso per lungo tempo. La parola chiave in questa fase, lo dico da sportivo, deve essere responsabilità e deve accompagnare tutti. Noi abbiamo una responsabilità forte di riprendere in pugno la nostra vita altrimenti il danno economico sarebbe terribile. Dobbiamo essere lucidi nel riprendere il nostro destino e le nostre abitudini ma con senso di responsabilità perché ancora non è finita. Si teme per la ripresa: tutto però sarà gestito meglio, si è compreso quale sia il male e non va vissuto con troppa ansia, però ripeto non può essere considerato tutto concluso. Si deve essere cauti e riprendere la propria vita in mano. Nella prossima primavera si potrebbe tornare alla normalità. Ora dobbiamo abituarci ad una normalità non completa ma che ci consente di fare molte delle cose che abbiamo fatto ultimamente. Io, dopo mesi di isolamento, se penso di prendere un caffè o una pizza anche se con il plexiglas di mezzo lo trovo comunque positivo. Dobbiamo far ripartire l’economia quindi va bene uscire a mangiare qualcosa o partecipare alla movida ma non va bene far finta che non ci sia niente e che non sia successo nulla”.

Il dottor. Pagliara, come detto, è un esponente del mondo dello sport e sulla riforma di quest’ultimo anche in relazione al Covid-19 ha risposto ad una nostra domanda.

“Io credo che sia una grande opportunità di riforma, lo sport italiano andava riorganizzato e il Coronavirus ha accelerato alcuni aspetti quali la specializzazione e la meritocrazia. E ancora ripartire dal volontariato sportivo. Abbiamo una sfida complicata davanti ma che dobbiamo cogliere. È chiaro che dobbiamo capire quali spese ci saranno. La riforma non è solo utile ma necessaria. Una riforma che deve essere basata sul giusto assistenzialismo per coloro che adesso non sanno come andare avanti nel mondo dello sport ma anche legata allo sviluppo, alla tassazione di eventi cittadini e ad altro. Quindi la capacità di trasformare lo sport in sviluppo. Per assurdo il Covid-19 ci ha fatto comprendere che lo sport è assolutamente centrale nella vita di oggi. Non si pensava, prima del Coronavirus, a come fare attività sportiva all’aperto o dentro casa. Ciò significa che lo sport in questo momento è nella società e nel quotidiano uno degli aspetti essenziali”.

Filo Diretto torna domani con un nuovo appuntamento su altre tematiche.

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