Filo Diretto | Sindaco Agrigento, Firetto: “Covid-19? Non è tutto finito. E sulla polemica Anas-Regione…”

È iniziata un’altra settimana e con questa si rinnova l’appuntamento con Filo Diretto – Speciale Fase 2 Coronavirus. Nella puntata odierna la redazione di Antenna Uno Notizie ha intervistato il sindaco di Agrigento, Lillo Firetto, interrogandolo su come la città abbia reagito alla pandemia, sulle criticità emerse con l’avvio della Fase 2, sulla polemica tra Anas e Regione Siciliana (che riguarda anche tratti viari e stradali agrigentini) e sui fenomeni migratori che coinvolgono la città e la provincia. Potete seguirci, ogni giorno dal lunedì al venerdì in appendice al radiotg delle 13:00, sul canale Bella Tv (814 del digitale) in tutto il territorio regionale e ascoltare in radio in tutta la Sicilia centro orientale (frequenza 103.7 FM).

“Quello che è accaduto ad Agrigento è successo in altre parti della Sicilia – dice -. Tanti eventi erano programmati, come le iniziative per i 2600 anni di fondazione della città ma anche «un mandorlo in fiore» particolare e tutte una serie di attività che sarebbero dovute partire dal mese di marzo. Oggi stiamo organizzando la fase di riavvio con tante speranze e voglia di ricostruire. La nostra città così come la Sicilia ha avuto un basso dato a livello di contagi, Agrigento ha registrato quello più basso. La Bellezza s’è desta e può ripartire. Riapre la Valle dei Templi e da questa riapertura nasce un messaggio: venire da noi è sinonimo di sicurezza. Noi siamo giudiziosi e questo significa non muoversi negli estremi: o avere troppa paura o pensare di essere tutti liberi. Serve responsabilità. Non è tutto finito, bisogna coniugare ogni aspetto. Tra qualche mese se saremo giudiziosi potremo dire di aver superato tutto. Relativamente all’emergenza Covid-19 ho fatto quello che era giusto fare, così come altri sindaci. Evitando forme plateali di visibilità. Penso che sia stata gestita con la giusta responsabilità. I cittadini, penso a loro, vorrebbero le cose nell’immediatezza. Questo non è un paese così, c’è una burocrazia lenta. Il giudizio penso possa essere espresso dopo, in un arco temporale congruo alle tempistiche burocratiche. Molto spesso c’è il giudizio rapido dei social. Scontro Anas-Regione? Sin dalla seconda metà del 2015 lancio l’idea dell’infrastruttura della Sicilia. La nostra città ha vissuto una situazione drammatica dal punto di vista stradario. Abbiamo visto cantieri sorti ma mai terminati. La nostra viabilità è stata isolata come se fossimo negli anni ’70. Nonostante questo è nato un sistema di ricettività efficiente. Oggi Agrigento è città di bellezza. Si tratta di un parco archeologico all’aperto. Sono accadute tante cose buone. Rimane fondamentale l’infrastrutturazione per far fare un salto di qualità alla città. Tema migranti? La Sicilia era un pezzo di Italia e di Europa che fino agli anni ’70 era la fine ora è l’inizio. Da questa porta transitano flussi di diversa intensità. Abbiamo vissuto situazioni anche ingovernabili. C’è un tema che non si risolve né in Europa né in Italia. Siamo davanti ad una globalizzazione eccessiva. Qui c’è un ordine globale che deve essere ridefinito. Il costo dei minori stranieri non accompagnati non possono essere caricati sulle città. Il tema è rimasto nelle mani dei sindaci e delle regioni coinvolte – chiosa -. Non credo che questo sia il massimo per affrontare un tema di queste proporzioni”.

Di seguito potete riguardare la puntata intera andata in onda oggi.

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