Il sindaco di Favignana, Giuseppe Pagoto, è stato arrestato e posto ai domiciliari per corruzione. I Finanzieri del comando provinciale di Trapani hanno notificato undici misure cautelari nell’ambito di un’indagine della Procura locale riguardo alla gestione comunale e del sistema di approvvigionamento idrico.
Scattano i domiciliari anche per il comandante della Polizia Municipale, l’ex vicesindaco e il dipendente di una compagnia di navigazione con sede a a Napoli. Sono 24 gli indagati, 3 persone sono sottoposte al divieto di dimora, una all’obbligo di dimora e 3 sono stati interdetti dall’esercizio di un pubblico ufficio.
Dalle indagini è stato accertato un accordo corruttivo tra il primo cittadino, il vicesindaco pro tempore e un assessore del comune di Favignana con i responsabili e i dipendenti di due società che avevano ottenuto dal Ministero della Difesa la gestione della fornitura di acqua potabile tramite navi cisterna nelle isole minori. È quantificato un danno erariale per circa 2 milioni di euro.
Sono stati omessi i dovuti controlli di competenza della Polizia Municipale nei confronti di cittadini e di titolari di attività commerciali che appoggiavano la candidatura del sindaco. Sono stati effettuati controlli per coloro i quali facevano parte di un partito politico differente da quello del primo cittadino. Le investigazioni hanno consentito di appurare un accordo corruttivo anche tra il sindaco e il comandante della Polizia Municipale. L’agente ha chiesto la proroga del proprio contratto lavorativo in atto, la stabilizzazione a tempo indeterminato e l’assegnazione dell’incarico ad interim di responsabile dell’Area marina protetta delle Isole Egadi.
Coinvolto dalle misure cautelari personali anche il precedente direttore dell’Area marina protetta delle Isole Egadi, destinatario della misura coercitiva dell’obbligo di dimora nel comune di Roma e indagato anche per corruzione in concorso con il sindaco relativamente all’assegnazione dei servizi ausiliari dell’Area marina protetta a due cooperative sociali di Favignana. Il primo cittadino, tramite il direttore pro tempore dell’Area marina protetta, ha garantito alle cooperative l’assegnazione diretta dei servizi ausiliari. Pagoto ha anche dato garanzia di stabilizzazione di parte del loro personale nell’ente ricevendo in cambio l’assunzione di soggetti a lui vicini che hanno appoggiato la sua campagna elettorale nelle elezioni amministrative del 2018. Il sindaco ha ricompensato il direttore pro tempore dell’Area marina protetta con soldi pubblici e altri favori quali il rimborso di spese su viaggi effettuati fuori dalla Sicilia, passati come missioni istituzionali, e la promessa di un ruolo di consulente per la gestione dell’Area marina protetta al termine dell’incarico di direttore.