Joe Tacopina, l’ex Bologna e Venezia, è intervenuto ai nostri microfoni discutendo del calcio italiano e non solo. Il professionista americano ha dichiarato alla Redazione di Antenna Uno Notizie di essere affascinato dalla realtà di Catania ma di non aver potuto presentare un’offerta per l’asta a causa dei tempi ristretti e della cifra dovuta per l’acquisizione della compagine etnea. Di seguito l’intervista integrale.
“Il calcio italiano è migliorato notevolmente da quando ho iniziato circa 10 anni fa. Ovviamente la Premier League è in cima alla vetta in questo momento. Stiamo lavorando per arrivarci, ma non ci siamo ancora arrivati. La Lega sta diventando sempre più stabilizzata e forte. Penso che con l’ingresso di nuovi fondi di investimento, forse un capitale bain o alcuni di questi fondi che stanno negoziando per i diritti televisivi con la Lega, la rafforzerà davvero.
L’effetto del Covid-19 sul calcio è sostanziale. Crea davvero una situazione molto, molto, molto difficile, ma anche a mio avviso, opportunità. Tifosi allo stadio? Non avremo fan allo stadio credo fino al 2021.
Ancora voglia di calcio italiano? Nel bene o nel male è nel mio DNA. Sono stato il primo americano a portare gli statunitensi in una partita di calcio con la Roma. Quando ho messo insieme quel progetto, l’ho fatto di nuovo a Bologna. E poi di nuovo a Venezia. E sì, ovviamente credo ancora in questo business. Adoro il paese, i miei genitori sono nati qui. Per me è molto importante e mi fa parecchio piacere rendere le persone felici di sentirsi in contatto con la città, con i tifosi e con la squadra. È una grande atmosfera. Ho viaggiato da New York ogni mese per due settimane. Essere un amministratore delegato significa divenire parte della comunità, devi farlo nel modo giusto. Quindi credo che ho ancora anni davanti a me e ci sono alcune grandi opportunità. Ogni giorno ci propongono un’opportunità, quest’anno ho 17 osservatori da contattare. Dobbiamo esaminare tutte le possibilità e vedere se c’è quella che ha senso per noi.
Interesse Calcio Catania? Si tratta di una buona domanda ma è complicata. Il presidente del Catania mi ha contattato. Non avevo parlato con nessuno, ma lui aveva letto di me sul giornale di me, io non sapevo di cosa parlasse. È divertente come accadono queste cose. Astorina ha parlato con me del mio avvocato, Salvo Arena, che è di Catania. Era il mio legale a Bologna, ora è nella città etnea. Il presidente mi ha chiamato perché ha letto quel giornale. Ho interesse per il club rossazzurro perché ho esaminato l’opportunità, ho guardato la struttura di allenamento e i tifosi. Ho esaminato la storia della società, ho parlato con il mio allenatore dell’anno scorso e con Vincenzo Montella. Entrambi mi hanno detto la stessa cosa: è stata la loro migliore esperienza tecnica. Quindi credo che ci sia qualcosa di speciale lì. Quando ho parlato con il mio avvocato e con i miei soci non abbiamo trovato una soluzione. Dovevamo acquistare il club e poi finanziarlo per l’anno prossimo. Supponi che per questo serva un milione di euro? Ho partner molto ricchi ma nessuno metterebbe circa 51 milioni sui debiti per una squadra della terza divisione. Ho appena saputo che hanno una bellissima struttura di allenamento, ma ci sono oltre 25 milioni di euro da dare al credito sportivo. Devono più di 10 milioni alle autorità fiscali e altri milioni a due fornitori di giocatori. Voglio dire, quanto altro devono? Non è finita però. C’è, infatti, la possibilità che verrò a vedere la città per incontrare alcune persone del Calcio Catania con uno dei miei partner, potrei farlo mercoledì prossimo”.
Gianluca Virgillito
Alessandra La Farina
Vittorio Sangiorgi