Calcio Catania, la cessione tabù: i fili di un discorso ampio e complesso

Cordata; Catania

Il tema trattato dai tifosi del Catania in questi giorni senza calcio giocato e dagli organi di informazione con le tante notizie, le indiscrezioni e le voci che si inseguono sul club di via Magenta è uno soltanto: la cessione del sodalizio etneo o comunque il destino di una società sportiva storica e adesso ai piedi del precipizio. Quale futuro, se un proseguo ci sarà, per la squadra dell’elefante? Domanda da un milione di dollari.

Gli ultimi tre mesi hanno segnato una svolta in negativo, culmine di un lavoro non valido imprenditorialmente parlando già da molti anni a questa parte. Anche nei fatti, è divenuto impossibile per la proprietà celare lo stato delle cose. Valzer delle cariche dirigenziali, indagini della Guardia di Finanza, difficoltà nel pagamento degli stipendi e degli emolumenti (senza il Covid-19 gli effetti sulla stagione sportiva sarebbero stati forse ben peggiori) sono degli esempi che disegnano bene il quadro dello stato delle cose al momento.

In questo scenario prendono forma degli interessamenti per la rilevazione del titolo sportivo rossazzurro e per il centro sportivo di Torre del Grifo, uno di questi diventa realtà accertata con la manifestazione d’interesse del Comitato Promotore (e annessa cordata) e una prima offerta successivamente rigettata a cui è seguita una seconda manifestazione di interesse di cui al momento non è pervenuta una risposta da parte di Finaria che detiene la maggioranza delle quote della realtà sportiva catanese (oltre alla holding, il 5% è di Meridi, facente anche questa riferimento a Nino Pulvirenti). I rilievi concreti si concludono con questo appunto, e su quest’ultimo dubbio abbiamo voluto ascoltare il parere e l’analisi dell’esperto Giuseppe Puglisi, iscritto all’albo dei tributaristi e articolista per il blog MondoCatania:

“La cessione del Catania non è, per come stanno oggi le cose, una cosa facile a farsi. Non è una pratica che determini in poche ore o pochi giorni. Bisogna comprendere fondamentalmente un aspetto che forse oggi appare poco chiaro: sull’universo al cui interno si trova anche il Catania ci sono delle indagini in corso, e inoltre le realtà di Finaria e Meridi (quindi anche il Calcio Catania di traverso) hanno chiesto accesso a forme di gestione che prevedono l’ingresso di liquidatori, commissari e giudici che dovranno vagliare la situazione, prima studiarla e poi valutare le alternative per estinguere gli enormi debiti accumulati di concerto con l’attuale team dirigenziale della società. Se sarà ritenuto opportuno. Questa premessa è fondamentale per dire che frasi che richiamerebbero alla volontà o meno di vendere uno degli asset da parte della proprietà è assolutamente fuori logica. Prima che accadesse quanto è successo negli ultimi tre mesi era un dubbio che poteva sorgere o meno da individuo a individuo, oggi credo che sia un argomento superato. Il Catania vive una situazione difficilissima, ha dei debiti importanti e fa riferimento ad una proprietà che non ha più un euro da poter investire.

Chi compra il Catania, salvando perciò la matricola, i posti di lavoro e ogni altro aspetto oggettivo e soggettivo legato ai colori, alla storia di ciascuno, deve essere un soggetto, o un gruppo che deve avere delle capacità davvero notevoli dal punto di vista economico. Sono sincero, guardando la situazione da professionista e ipotizzando che un imprenditore agisca da imprenditore, mi risulta difficile immaginare un investimento di questo tipo, con una situazione del genere alle spalle.

La dirigenza del Catania? Si è ritrovata tra le mani una situazione difficile da gestire e sta lavorando moltissimo in quel di Torre del Grifo da quel che mi risulta. Questo lavoro non è detto che coincida con la salvezza della matricola, ciò che accade ci impone di osservare la situazione e con oggettività continuare a constatare che ogni epilogo potrebbe materializzarsi. Mi piace pensare, per deformazione professionale, che bisogna analizzare, spiegare o più semplicemente parlare soltanto degli eventi oggettivi, provati e confermati: ad oggi c’è sul tavolo la manifestazione di interesse della cordata e sarebbe opportuno per la gente saperne di più, conoscere i nomi dei componenti di questo gruppo a cui una risposta da parte del tribunale oltre che dalla dirigenza etnea e dalla proprietà dovrà arrivare. Eventuali dialoghi informali dovranno comunque essere seguiti, è ovvio, da passaggi ufficiali che passeranno comunque al vaglio dei commissari. Per cui ciò che accadrà in un verso o nell’altro sarà costantemente monitorato.

Torre del Grifo? È un incognita nella misura in cui non si sa quando il centro potrà riaprire e quindi diventare per un possibile nuovo un metodo per guadagnare”.

Fonte foto: calciocatania.it

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