A19 Palermo-Catania, rinvio lavori viadotto Himera: Falcone contro Anas, azienda risponde

Continuano ad essere rinviati i lavori relativi al viadotto Himera, posto sull’A19 Palermo-Catania. La Regione Siciliana, nella persona dell’assessore alle Infrastrutture, Marco Falcone, chiede la revoca della responsabilità dei lavori all’Anas. La risposta dell’azienda non tarda ad arrivare: la causa del blocco sarebbe da imputare all’emergenza Coronavirus.

“Dinanzi ai continui ritardi sulla costruzione di meno di 300 metri di autostrada – tuona Falcone -, un cantiere diventato un’agonia lunga cinque anni, le date e le promesse lasciano il tempo che trovano. Chiediamo al ministero delle Infrastrutture di intervenire una volta per tutte: si rescinda il contratto con l’impresa appaltatrice e si sollevi l’Anas dalla responsabilità dell’opera” ribadisce.

L’azienda risponde alle pesanti accuse dell’esponente del Governo siculo. “In merito ai tempi di realizzazione del nuovo viadotto Imera sull’autostrada A19 Palermo-Catania, Anas chiarisce che l’ulteriore slittamento della data di ultimazione è imputabile esclusivamente all’emergenza Covid-19. Tale evento – come è noto a tutti – ha impattato negativamente sull’intera filiera produttiva, dilatando i cronoprogrammi di tutti i cantieri in corso – prosegue l’azienda -. Nel caso specifico l’impresa fornitrice del nord Italia è stata costretta a rallentare fortemente la produzione e, quindi, la successiva fornitura degli appoggi in acciaio dell’impalcato del viadotto. Al di là di ogni valutazione sul rispetto dei tempi da parte dell’impresa appaltatrice, in generale la rescissione di un contratto in fase avanzata o, come nel caso dell’Imera, in via di completamento, comporta una forte dilatazione dei tempi di esecuzione complessivi. Le sole procedure per espletare una nuova gara d’appalto sarebbero infatti, anche nel caso dell’Imera, di gran lunga superiori al tempo necessario per portare a compimento l’opera. Anas prosegue, pertanto, il suo impegno nel seguire i lavori e portarli a termine limitando i ritardi” conclude.

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