Il sindaco di Catania, Salvo Pogliese, il delegato per il Sud di RFI Salvo Leocata, gli assessori comunali Enrico Trantino, Pippo Arcidiacono e Sergio Parisi, il consulente del Comune per il Prg Paolo La Greca e i dirigenti tecnici comunali Biagio Bisignani e Salvo Marra hanno parlato nel corso di un incontro dei nuovi orientamenti progettuali della sistemazione del nodo ferroviario catanese con l’interramento della stazione centrale e il completamento del doppio binario fino ad Acquicella.
Il progetto Nodo Catania prevede due lotti funzionalmente autonomi con una nuova stazione sotterranea Duomo/Porto, il decentramento del deposito Ferroviario di Piazza Europa nella fermata di Catania Acquicella, la realizzazione del nodo di scambio con Metro-Circumetnea nell’area del parcheggio comunale gestito dall’Amt a Fontanarossa. Le parole del primo cittadino etneo, Salvo Pogliese:
“Abbiamo preso atto con estrema soddisfazione dell’avvio della fase definitiva di progettazione, da parte di Italferr, del tanto atteso quanto complesso lavoro volto all’interramento del fascio di binari che, dal 1870, costituisce una vera cintura di ferro che ha separato la città dal suo mare – dice il sindaco -. Con questo progetto si ridisegna la Catania del 2030, ponendo i binari in sotterraneo e ridando nuova vita al fronte del Porto. La proposta ha colto la richiesta di limitare a soli 50 metri l’occupazione delle banchine portuali, anziché dei 160 originariamente previsti che avrebbero sacrificato eccessivamente lo specchio d’acqua. Il nuovo tracciato consentirà la realizzazione della stazione Duomo nei pressi di Villa Pacini con un impatto nullo sia per la zona di Castello Ursino che quella di San Cristoforo. Indubbiamente concorderemo ogni passaggio con il governo regionale ma ritengo che siano elementi di grande valenza progettuali rispettosi dell’ambiente per creare una doppia linea ferroviaria che sia davvero una vera e propria metropolitana costiera, che da Giarre arriva in pochi minuti nel cuore di Catania. Potremo pianificare la nuova scena urbana a partire dal waterfront di Catania da piazza Europa a piazza Borsellino grazie al nuovo e qualificante rapporto col mare. Gli archi della Marina potranno giocare il ruolo di una lunga passeggiata sopraelevata che connetterà il Passiatore al Castello Ursino – chiosa -. Faremo scegliere alla città, in un appassionato confronto sia con il consiglio comunale e attraverso un progetto di riqualificazione condiviso, il destino del vecchio viadotto ferroviario che il consiglio comunale nell’epoca post unitaria, contrastò con forza quando ne fu proposta la realizzazione”.
La conformità delle nuove impostazioni progettuali alla pianificazione urbanistica saranno materia di confronto in queste settimane tra i tecnici comunali e quelli di Italferr e sfoceranno in una delibera di presa d’atto della Giunta catanese per una valutazione e un apprezzamento complessivo degli stati di avanzamenti progettuali al fine della realizzazione del Nodo Catania. Il progetto definitivo, già affidato a Italferr Società di Progettazione Gruppo FS, prevede un investimento complessivo di oltre 600 mln di euro e l’attivazione nel 2028.
Sull’altro fronte, quello per l’interramento della linea ferroviaria per il prolungamento della pista dell’aeroporto Fontanarossa per un costo di 265 mln di euro, di valenza economica regionale e che sarà sviluppato di concerto con la presidenza e l’assessorato regionale alle infrastrutture e trasporti, si registra l’invio del progetto definitivo al Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici per il parere statale per il successivo avvio della fase di approvazione del progetto e di pubblicazione del bando di gara con l’attivazione prevista nel 2025. Le considerazioni del sindaco catanese. “Anche questo progetto giunto ormai agli ultimi passaggi burocratici rappresenta uno snodo strategico che ci consente di avere finalmente una pista aeroportuale di oltre 3 mila metri e dunque in grado di ospitare i voli intercontinentali, un piano di sviluppo su cui sono fortemente impegnati il presidente Musumeci e l’assessore Falcone – spiega Pogliese -. È di grande importanza per la città anche la decisione di confermare il nodo di interscambio fra la linea ferroviaria e quella metropolitana in corrispondenza del parcheggio dell’AMT. Si potrà creare un vero hub tra i diversi sistemi di trasporto ripensando l’intero sistema di accesso alla città storica e alleggerendo il traffico pesante che ingolfano le vie d’accesso alla città. Siamo di fronte a fattori nevralgici dello sviluppo della Catania che si proietta ai prossimi anni, secondo gli orientamenti del nuovo Piano regolatore che dopo cinquanta anni esiteremo in linea coi principi dell’Agenda 2030 sullo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite per la quale la mobilità innovativa gioca un ruolo primario. Ricordo ancora quando nell’aprile del 2002, allora ero un giovanissimo consigliere a palazzo degli elefanti, il Comune di Catania sottoscrisse il preliminare d’intesa con RFI per avviare le basi di un progetto che finalmente si appresta a diventare una realtà organica nella sua complessità”.