Il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, è intervenuto sulla tematica del Covid-19 nell’audizione in Commissione di inchiesta sul ciclo dei rifiuti.
“Adesso guardiamo la pandemia con un po’ più di serenità ma con grande attenzione – afferma -. Seconda ondata? Se si verificasse sarà meno violenta. Non è scontata e non si può escludere ma non si possono fare paragoni con quanto abbiamo vissuto. Comunque non avrà lo stesso impatto della prima. Dobbiamo poi distinguere la possibile aumentata circolazione del virus dagli effetti che questa può provocare: gli scenari futuri saranno determinati da come monitoriamo, dall’evoluzione delle conoscenza scientifica e degli strumenti di prevenzione, di diagnosi e terapeutici, dalle strutture e risorse sanitarie in campo e da come ci comportiamo. Oggi si usano le mascherine quando necessario, si rispettano le distanze, i comportamenti corretti sono entrati nella normalità e questi sono segnali che possono farci guardare con fiducia al futuro. Altri elementi molto positivi sono il livello di attenzione globale al problema, le misure adottate a livello nazionale e gli imponenti sforzi nella ricerca scientifica, ad esempio per la messa a punto dei vaccini. Il virus non si trasmette agli alimenti, bisogna circoscrivere il rischio introdotto dalla presenza di soggetti infetti in ambienti destinati alla produzione degli alimenti. Laddove le superficie sono mantenute pulite il virus è facilmente inattivabile, ma dobbiamo stare attenti a non esagerare. Le disinfezioni possono provocare effetti indesiderati se usate in modo estensivo e intensivo. Perché un eccesso di disinfettanti arriva negli scarichi ed entra in un ciclo. L’ISS ha emanato dei report in cui sconsiglia la sanificazione delle strade e di grandi superficie con ipoclorito di sodio. Perché, a contatto con altri materiali organici depositati sul terreno, si possono formare delle sostanza pericolose. Le mascherine, che come i guanti sono rifiuti urbani ed è consigliato l’incenerimento. Non sono raccomandate quelle molto sofisticate a livello domestico. Ma, in base ai diversi contesti, si può usare lo strumento di protezione più appropriato. Usare la mascherina appropriata per l’uso appropriato potrebbe essere uno slogan da utilizzare. L’igienizzazione accurata e frequente delle mani è un elemento essenziale della prevenzione. Però in alcuni casi specifici è opportuno, in aggiunta a questo, utilizzare guanti monouso, al fine di ridurre il potenziale di contaminazione dei prodotti. Ad esempio – conclude -, negli esercizi commerciali dove il consumatore può venire a contatto con gli alimenti”.