Giuseppe Provenzano, ministro per il Sud e la Coesione territoriale, ha espresso la propria opinione dopo la sua visita istituzionale a Lampedusa, nell’agrigentino. Il suo arrivo nell’isola è da imputare alle azioni verificatesi negli ultimi giorni riguardo alla tematica dell’immigrazione.
“Oggi a Lampedusa per portare la vicinanza delle istituzioni a una comunità offesa in questi giorni dagli atti di pochi vili, una comunità che ha tenuto alti in questi anni l’onore e la dignità dell’Italia intera e del l’Europa. Lo Stato non si lascia intimidire da certi gesti, la magistratura è a lavoro per assicurare i colpevoli alla giustizia. Ma lo Stato italiano ha un debito nei confronti di quest’isola, che deve essere riconosciuto con vicinanza, attenzione, soprattutto in questa fase difficile di ripartenza. Anche Lampedusa deve ripartire, recuperare con la stagione turistica, assicurando collegamenti e condizioni di sicurezza e vivibilità a chi chi viene da fuori, e a chi ci vive ogni giorno dell’anno. Abbiamo affrontato i diversi problemi, con gli operatori del centro migranti, gli amministratori, le forze dell’ordine, la comunità che ho incontrato stasera. Mi ha fatto da guida Pietro Bartolo, che è molto più del medico lampedusano ora eurodeputato: è un uomo saggio, un uomo giusto. Lampedusa deve tornare a splendere. Questa è l’isola della luce, non l’isola dei roghi”.
Il sindaco di Lampedusa, Totò Martello, è intervenuto a tal proposito dopo l’incontro con il componente del governo centrale. “Ho ribadito al ministro Giuseppe Provenzano, che ringrazio per la sua presenza a Lampedusa, la necessità di sostenere le isole Pelagie che rappresentano, soprattutto in questo momento, il Sud del Sud. Qui si vive quasi esclusivamente di pesca e di turismo, ed entrambi i settori sono stati messi in ginocchio più che altrove dall’emergenza Covid-19. Il governo nazionale può e deve attivare misure di sostegno specifiche per Lampedusa e Linosa: ho sottoposto al ministro le richieste della nostra comunità, richieste legittime avanzate dai rappresentanti delle categorie produttive locali e discusse durante i lavori del Consiglio comunale, che ci aspettiamo siano valutate con la massima attenzione”.
Il primo cittadino espone al ministro Provenzano la necessità di definire la questione ancora non risolta della sospensione delle tasse che si trascina dal 2011. E ancora delle misure di sostegno alla marineria locale, degli aiuti diretti ed indiretti al comparto del turismo anche tramite interventi per agevolare l’arrivo di voli charter, del rafforzamento delle strutture sanitarie a Lampedusa e Linosa e dell’impegno del governo nazionale per adottare regole volte alla gestione dei flussi migratori in maniera ordinata, regolare e sicura.
“Come ho più volte ribadito – prosegue Martello – a Lampedusa stiamo vivendo tre emergenze in una: sanitaria, economica ed umanitaria. Fino ad ora la cittadinanza ha mostrato responsabilità, e di certo la stragrande maggioranza dei lampedusani rifiuta forme di protesta come quella alla Porta d’Europa o, peggio, i due incendi alle imbarcazioni dei migranti. Ma in assenza di risposte concrete, che ci aspettiamo innanzitutto dal governo nazionale, sarà difficile gestire una crisi che nelle nostre isole non ha precedenti. Ribadisco il mio apprezzamento per la scelta del ministro Provenzano di essere qui a Lampedusa e toccare con mano la nostra realtà – conclude – ma adesso ci aspettiamo che alle parole, seguano i fatti”.