La Polizia di Stato ha eseguito una misura di prevenzione patrimoniale emessa dal Tribunale di Catania, su proposta congiunta della Questura locale e della Procura Distrettuale etnea.
Il decreto di sequestro anticipato ha colpito i beni di Giuseppe Pastura (cl. 1990), noto pluripregiudicato, in atto detenuto, con a carico condanne per reati in materia di sostanze stupefacenti.
L’uomo è anche indagato per associazione di stampo mafioso (nello specifico con il clan Santapaola-Ercolano) e associazione finalizzata al traffico e detenzione di sostanze stupefacenti. Per questi ultimi crimini ha già subito una condanna in primo grado alla pena di anni 14 e mesi otto di reclusione nell’ambito dell’operazione Carthago 2.
Il provvedimento di dispossesso coinvolge una società di capitali, la Luck Rent S.r.L., che opera nel settore del noleggio veicoli, di 6 autovetture – di piccola/media cilindrata, ma tutte nuove – e somme di denaro e valori giacenti intestati a Pastura e ai soggetti terzi a lui riconducibili, per un valore stimato di circa 200 mila euro.
Questa operazione si riconnette direttamente al recente sequestro, lo scorso 4 giugno, a carico di Francesco Scuderi, detto “Niculitto”, in atto detenuto e Salvatore Amato, detto “Turi Amato”, in atto detenuto, storico personaggio appartenente all’organizzazione mafiosa “Santapaola-Ercolano”, responsabile del gruppo c.d. “ottantapalmi”, operante nel quartiere San Cristoforo di questo capoluogo. Pastura, infatti, è il genero dell’Amato ed era anche il fiduciario per i suoi affari durante i periodi della sua detenzione.
Le indagini patrimoniali, focalizzate nel periodo compreso tra il 2016 e il 2017, hanno permesso di acclarare l’assoluta sproporzione dei beni nella disponibilità di Pastura rispetto alla capacità reddituale dello stesso e del relativo nucleo familiare.
Il Tribunale di Prevenzione, ritenendo idonei gli elementi investigativi raccolti dal personale del gruppo di lavoro integrato della Divisione Polizia Anticrimine e della Squadra Mobile della Questura di Catania, in stretto raccordo con la Procura della Repubblica di Catania, confluiti nella richiesta congiunta firmata dal Questore di Catania e dal Procuratore della Repubblica di Catania, ha disposto il sequestro anticipato, finalizzato alla confisca.