Scatta un’operazione antimafia dei Carabinieri nei confronti di affiliati alle famiglie mafiose di Castellammare del Golfo e Paceco (TP).
I militari del Nucleo Investigativo del Comando provinciale trapanese hanno arrestato, in esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Palermo su richiesta della Direzione distrettuale antimafia, due esponenti di vertice dei clan di Castellammare del Golfo e Paceco per associazione di tipo mafioso. Per altri due indagati è stato disposto l’obbligo di dimora e per un terzo una misura interdittiva.
Tra gli arrestati figurano Mariano Asaro, soprannominato “il dentista” e già condannato per associazione mafiosa, e Carmelo Salerno, considerato il boss di Paceco e già recluso in carcere nell’ambito dell’operazione Scrigno del marzo del 2019. Sono state eseguite decine di perquisizioni, una delle quali nell’abitazione e nell’uffcio del sindaco di Paceco, Giuseppe Scarcella, indagato per il reato di concorso esterno in associazione mafiosa.
Dalle indagini sono stati individuati gli affari del pregiudicato mafioso Asaro, uomo rimesso in libertà dopo una lunga detenzione, nel giugno del 2018. Sono stati documentati i rapporti che continuava ad intrattenere con diversi esponenti mafiosi, tra i quali Rocco Coppola e Carmelo Salerno (quest’ultimo raggiunto dal medesimo provvedimento cautelare, si trova in galera).
Asaro, dopo la sua scarcerazione, aveva iniziato a lavorare ad un progetto imprenditoriale illecito. L’uomo voleva costituire una società per gestire un ambulatorio di odontoiatria da aprire a Paceco. La società era da intestare fittiziamente alla cognata Maria Vincenza Occhipinti, donna raggiunta dalla misura cautelare dell’obbligo di dimora.
Asaro era affiancato nel progetto anche da un’altra indagata, Maria Amato, raggiunta dal provvedimento cautelare dell’obbligo di dimora (moglie del pregiudicato mafioso Rocco Antonino Coppola, già condannato in via definitiva per associazione di tipo mafioso dalla Corte d’Appello di Palermo per aver collaborato all’organizzazione di incontri con molti latitanti tra cui Matteo Messina Denaro e Vincenzo Sinacori).
Amato, collaboratrice di uno studio notarile, avrebbe predisposto la documentazione e gli atti per costituire la società, mentre Coppola dovrebbe aver presentato ad Asaro il medico compiacente. Si tratta di Vito Lucido, raggiunto da misura inderdittiva di sospensione dall’esercizio dell’attività di medico per un anno.
Asaro, secondo quanto emerso dalle investigazioni, contava anche su altre due figure molto importanti. Il capomafia di Paceco, Carmelo Salerno, e l’ex deputato regionale, Paolo Ruggirello, al quale i militari hanno notificato l’informazione di garanzia. Ruggirello si sarebbe messo in moto con i vertici dell’Asp locale affinché l’ambulatorio di odontoiatria fosse convenzionato con il servizio sanitario. L’ex deputato avrebbe attivato la procedura burocratica all’Asp per ottenere le autorizzazioni utili prospettando in prima istanza che l’interessato allo studio fosse un suo “cugino”.