Colpito il clan mafioso Tagliavia di Palermo. La Guardia di Finanza di Prato ha sequestrato beni per 38,6 milioni di euro nei confronti dei presunti esponenti di un gruppo criminale legato alla famiglia palermitana di corso dei Mille. Gli imputati avrebbero riciclato soldi provento di attività illecite di Cosa Nostra.
Il riciclaggio sarebbe avvenuto tramite diverse imprese con sedi in tutta la nazione, operanti nel settore del commercio dei pallets (pedane in legno utilizzate per il trasporto di materiali).
Il business del pallet della cosca Tagliavia è stato esteso in Italia, soprattutto in Toscana. Nella regione in questione a febbraio, infatti, è scattata la retata delle Fiamme Gialle. Al centro dell’inchiesta c’era Pietro Tagliavia, figlio di Francesco (boss condannato all’ergastolo per le stragi di via D’Amelio e via dei Georgofili). Un consulente del lavoro palermitano, sospeso dall’Ordine e residente in Toscana, sarebbe stato specializzato proprio per gestire le fatture false.