Acireale (CT), madre maltratta figlia di meno di 2 anni: scattano provvedimenti

Situazione surreale e tragica nel catanese. Scattano gli arresti domiciliari ai danni di una 23enne di Acireale indagata per maltrattamenti in famiglia, estorsione, furto in abitazione e uso indebito di carta di credito.

La ragazza legava per ore la figlia, dall’età di meno di due anni, al seggiolone. La piccola non si muoveva e la giovane poteva uscire di casa. La bimba è stata colpita violentemente in diverse occasioni. La madre una volta le ruppe due denti con un colpo di cucchiaio perché la minore aveva difficoltà a deglutire. Quando aveva 15 mesi la 23enne lanciò l’infante contro il parabrezza della vettura del padre naturale della piccola, un suo ex amante, per convincerlo a darle del denaro. L’uomo si è rivolto ai Carabinieri e la giovane ha minacciato di vendicarsi sulla piccolina. “L’ammazzo di botte e, se me la penso, una volte per tutte, la prendo e la butto dal balcone”.

Il Gip, su richiesta della Procura etnea, ha disposto anche la misura interdittiva della sospensione dell’esercizio della responsabilità genitoriale per sei mesi. La ragazza dovrebbe avere problemi di tossicodipendenza e avrebbe minacciato e picchiato anche l’attuale convivente e i suoceri quando si rifiutavano di consegnarle i soldi per comprare la sostanza stupefacente. La famiglia non ha mai confessato nulla per timore delle vendette annunciate dalla 23enne sulla bambina. Le violenze emergono dopo la denuncia ai servizi sociali comunali di una parente che ha notato la piccola piena di lividi e con un occhio sanguinante.

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