Il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, e l’assessore alla salute isolano, Ruggero Razza, volano verso Lampedusa (AG) per lanciare un messaggio di presenza delle istituzioni regionali all’isola, al comune e agli operatori.
I due hanno eseguito un sopralluogo nell’hotspot che dopo gli sbarchi delle ultime ore ospita oltre 700 migranti.
Il governo regionale ha inviato tutto il materiale necessario per effettuare i tamponi sugli ospiti della struttura che sono in quarantena. Entro lunedì saranno disponibili le attrezzature per effettuare tamponi e test sierologici veloci. Musumeci e Razza hanno visitato anche il Poliambulatorio isolano che dipende dall’Asp di Palermo. Il governatore siculo commenta la situazione.
“Decine di sbarchi in poche ore con l’arrivo di centinaia di migranti a Lampedusa. Una condizione assolutamente insostenibile qui nell’isola delle Pelagie. Il consiglio comunale e il governo regionale hanno chiesto a Roma la proclamazione dello stato di emergenza. Ci sono problemi sanitari problemi sociali ed economici. Abbiamo bisogno di risposte immediate: Lampedusa non può diventare una terra di frontiera. Finora è stata la Regione sostanzialmente a intervenire per colmare le lacune dello Stato lavoriamo a lungo termine per realizzare una struttura ospedaliera. Ma riteniamo che il fenomeno degli sbarchi debba essere al centro dell’attenzione del governo nazionale. Non solo per evitare che passi l’idea che Lampedusa o la Sicilia più in generale vengano considerate come un campo profughi, perché i controlli non risultano essere omologati alle regole vigenti. Ieri sera ad esempio sono partiti centinai dei migranti senza essere sottoposti ai tamponi o ai test sierologici”.
Parla anche l’assessore alla salute, Razza. “La mia presenza qui insieme a quella dell’assessore alla Salute Ruggero Razza serve per renderci ulteriormente conto di quale sia la condizione di emergenza che si è determinata nelle ultime settimane. Se il premier Conte non darà risposte immediate saremo noi a ricordare a Roma quali sono le vocazioni di una terra come Lampedusa e la Sicilia che guardano a ben altre prospettive. Il dramma dei migranti non può pesare soltanto su una città o su una regione”.