La Polizia di Catania ha confiscato beni riconducibili a Salvatore “Turi” Cappello, uomo ritenuto capo e promotore dell’omonimo clan etneo. L’imputato è stato condannato all’ergastolo per associazione per delinquere di stampo mafioso, associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, omicidi, estorsioni, rapine, evasione, detenzione, porto illegale di armi e altri crimini.
Il sequestro colpisce una società del settore della ristorazione, con sede in Napoli. Si tratta di una pizzeria chiamata “I 2 vulcani”, denominazione che simboleggia l’unione delle città di Catania (zona di origine di Cappello) e di Napoli (località di nascita e residenza di Maria Rosaria Campagna, la compagna del boss). Confiscati anche un immobile intestato al figlio Santo, sempre nella città campana, e un motociclo intestato alla donna. Il valore complessivo dei beni si aggira attorno ai 100mila euro. Al centro dell’investigazione la crescita delle capacità patrimoniali di Cappello dal 2004 al 2017.