“Quando un Senatore della Repubblica presenta esposti e denunce per contrastare atti amministrativi e di governo, vuol dire che la sua azione politica è ‘spuntata’ e fallimentare. L’iniziativa del senatore Faraone è soltanto strumentale sul piano politico e rovinosamente inconsistente su quello giuridico penale”. Lo afferma Gino Ioppolo, coordinatore regionale di Diventerà Bellissima. “Infatti – prosegue -, l’ordinanza del presidente Musumeci più che un atto discrezionale è l’espressione del doveroso esercizio della funzione di governo che riserva alla Regione la competenza in materia sanitaria. Nessuna alternativa, quindi, per il presidente Musumeci, nell’assenza di doverosa iniziativa da parte del governo rossogiallo, per tutelare salute e dignità dei migranti e dei siciliani. Né si comprende l’incomprensibile: il motivo dell’abbinamento nella stessa denuncia di Musumeci e Salvini che svolgono funzioni e ruoli diversi, a meno di pensare che rappresenti medaglia speciale far collezionare denunce al leader della Lega. I suggeritori dell’ignaro senatore Faraone lo informino dell’esistenza nel codice penale italiano del reato di calunnia, l’unico ravvisabile nella vicenda che ha voluto strumentalmente sollevare”.
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