Mafia catanese, commerciante denuncia estorsioni: 18 arresti

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I Carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Catania hanno arrestato 18 persone, in esecuzione di un provvedimento del Gip, e fermato altre due persone nell’ambito di un’inchiesta su estorsione aggravata dal metodo mafioso della DDA (Direzione Distrettuale Antimafia) della Procura locale. Tra i destinatari del provvedimento ci sono esponenti apicali e affiliati del gruppo di San Giovanni Galermo e del clan Assinnata di Paternò, tutti inseriti nella famiglia mafiosa di Cosa Nostra catanese Santapaola-Ercolano. La denuncia di un commerciante ha fatto scattare le indagini. Confermate le richieste estorsive della frangia che opera nel quartiere San Giovanni Galermo di Catania nei confronti di due imprenditori, padre e figlio, proprietari di una nota catena di supermercati che nel corso degli anni hanno vissuto situazioni spiacevoli con diversi personaggi tutti affiliati del clan Santapaola-Ercolano. Le vittime inizialmente erano titolari di un punto vendita aperto nel 2001 ad Aci Sant’Antonio. In quel periodo furono avvicinate da esponenti del gruppo che offrirono la loro “protezione” in cambio di soldi con la minaccia che avrebbero fatto saltare in aria il supermercato. Gli imprenditori quindi avviarono un pagamento mensilmente di 350 euro al mese. Il pizzo nel corso del tempo è aumentato fino a 1.500 euro dopo l’apertura di altri due punti vendita, situati a Valcorrente (Belpasso) e Misterbianco, e un Bar Tabacchi nel quartiere di San Giorgio a Catania. I malcapitati versavano altre somme di denaro, tra i 500 e i 1.500 euro, per le feste di Pasqua e Natale.

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