Il Covid-19 ha avuto delle ripercussioni su tutti i settori economici italiani. A vivere in prima linea il diffondersi del Coronavirus certamente gli aeroporti, chiamati a rivedere le pratiche di imbarco e sbarco dei passeggeri e garantirne l’assoluta sicurezza. A subire le conseguenze peggiori della pandemia il settore turistico, tuttora in crisi. La redazione di Antenna Uno Notizie, nel corso del programma radiofonico “Giornale&Caffè“, ha voluto trattare questi argomenti con Domenico Torrisi, amministratore delegato della SAC (Società Aeroporto Catania S.p.a.) e presidente di Federalberghi Sicilia.
Il Covid-19 negli aeroporti
“Sin dall’inizio l’aeroporto di Catania, così come quello di Comiso, ha mostrato grande attenzione. Ancora prima del lockdown abbiamo messo in piedi tutte quelle misure, in termini di cautela, da applicare: dall’igienizzazione all’impianto di termoscanner lì dove ancora nemmeno le norme lo prevedevano. Siamo stati molto attenti nel far sì innanzitutto che si mettesse in sicurezza il nostro personale e successivamente, per poter garantire e dare un’immagine di una Sicilia capace di accogliere, garantendo la salute del proprio personale e di tutti coloro che dovessero viaggiare da e per l’aeroporto.
Nei mesi successivi le misure sono state più restrittive e anche noi ci siamo adeguati, cercando di fare sempre qualcosa in più rispetto a quanto previsto. Fortunatamente non ci sono stati focolai, ma casi isolati. Ci siamo pertanto attrezzati realizzando all’interno del Terminal C un’area con degli ambulatori predisposti da Usmaf, che è la sanità dipendente dal Ministero della Salute, e dall’Asp regionale a effettuare tutti quei controlli, tra cui i tamponi rapidi per i passeggeri provenienti da Paesi quali Francia, Spagna, Grecia, Croazia e Malta e che si stanno espandendo, come previsto dal decreto del presidente Musumeci, a tutti i soggetti provenienti dall’estero, dunque anche da altri Paesi. In tal senso Stiamo predisponendo un’area con la Protezione Civile e con le stesse Usmaf e Asp all’interno del Terminal B ove sarà possibile effettuare i controlli a tutti coloro che provengono da paesi esteri. Il tutto al fine di garantire il massimo della cautela e far viaggiare in totale sicurezza, da e per la Sicilia, tutti i passeggeri. Non è affatto facile, per questo faccio appello al senso civico di ognuno nell’evitare gli assembramenti. Noi possiamo fare il possibile, in collaborazione anche con gli enti di Stato, però la gente deve darci una mano. Bisogna capire che è necessario rispettare il distanziamento. Abbiamo dipinto per terra gli spazi per facilitare il distanziamento, tuttavia le persone continuano ad accalcarsi. Occorre cautela”.
Domenico Torrisi: “Settore turistico piegato dalla crisi”
“Il turismo è stato il primo comparto a entrare in crisi e sarà l’ultimo a risollevarsi. È assolutamente un settore piegato da questa crisi. La Sicilia resta, turisticamente, in salute. Il sogno di moltissime persone, verificato anche attraverso i sondaggi, è quello di visitare la Sicilia, tuttavia a causa del Coronavirus molti hanno deciso di non partire. Quest’estate è stato un massacro: molte strutture non hanno riaperto, quelle che lo hanno fatto sono state praticamente deserte per l’intero mese di giugno, hanno visto meno del 50% del lavoro dello scorso anno sia a luglio sia a settembre e un buon agosto fatto, come previsto, dal turismo detto ‘domestico’, ossia interno, sia isolano che nazionale. C’è stato un calo in termini di fatturato, grazie anche ai voucher messi a disposizione dallo Stato. Mi auguro ci siano misure urgenti da parte del governo a sostegno di un comparto di cui si parla troppo spesso solo nelle campagne elettorali perché il turismo fa moda. Si prevede un inverno molto freddo. Mi auguro ci sia un approccio molto più serio e professionale”.