Pescherecci mazaresi sequestrati in Libia, Di Maio: “Desolante strumentalizzazione. Non è una campagna elettorale”

vito lo iacono; Alcamo Marina

Il Ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, discute della questione relativa al sequestro dei pescherecci di Mazara del Vallo, confiscati dalle autorità libiche.

Nell’ultimo anno circa, grazie al lavoro costante e silenzioso dell’Unità di crisi della Farnesina e alla nostra intelligence esterna (Aise), abbiamo liberato 7 ostaggi italiani. Erano nelle mani di organizzazioni terroristiche da molto tempo e adesso sono a casa, dai propri cari.
Ci sono altri casi – seppur diversi – che stiamo seguendo e che per me rappresentano delle priorità.
Tra queste priorità ci sono i pescatori di Mazara del Vallo.
Il governo sta lavorando notte e giorno per riportare a casa queste persone. Lo facciamo perché il compito di uno Stato è difendere e tutelare ogni cittadino italiano.
Lasciatemi dire però una cosa: la strumentalizzazione di questa vicenda che stanno facendo alcune forze politiche e soggetti che in passato hanno anche ricoperto incarichi di governo è desolante. Alzare i toni, speculando sull’angoscia, legittima, delle famiglie dei nostri pescatori, rischia di complicare il lavoro che stanno portando avanti i nostri professionisti.
Ribadisco un’altra volta che il massimo riserbo è d’obbligo in situazioni di questo tipo. Qualcuno invoca atteggiamenti più muscolari. Ci vorrebbe poco a essere duri, ma urlare in questi casi non aiuta. Rischia, al contrario, di peggiorare le cose, di lacerare una tela che, necessariamente, va tessuta con pazienza e responsabilmente in silenzio.
Invito a riflettere tutti. In questi momenti servono testa e cautela. Ma soprattutto: serve responsabilità. Questo non è un gioco, non è una campagna elettorale. Di mezzo c’è il destino dei nostri connazionali”.

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