Palermo, nuova operazione contro scommesse illegali: 15 arresti e sequestri

palermo scommesse

Un’operazione della Guardia di Finanza del comando provinciale di Palermo contro le scommesse illegali, denominata “All in si gioca”, ha permesso di arrestare 15 persone, di cui 6 in galera e 9 ai domiciliari, e sequestrare 6 agenzie.

Le misure cautelari in carcere, eseguite su delega della Procura – Direzione Distrettuale Antimafia – Sezione Palermo coordinata dal procuratore aggiunto Salvatore De Luca, sono destinate a Salvatore Rubino (di 59 anni), Vincenzo Fiore (di 42), Christian Tortora (di 44), Rosario Chianello (di 48), Michelangelo Guarino (di 43) e Giovanni Di Noto (di 46). Scattano i domiciliari per Salvatore Barrale (di 63 anni), Maurizio Di Bella (di 46), Pasquale Somma (di 50), Giovanni Castagnetta (di 36), Davide Catalano (di 41), Giacomo Bilello (di 34), Pietro Montalto (di 31), Antonio Inserra (di 55) e Salvatore Lombardo (di 34).

Salvatore Rubino, imprenditore ritenuto il re delle scommesse, riceve il secondo provvedimento in pochi mesi. All’inizio di giugno era stato arrestato per concorso esterno in associazione mafiosa in quanto dietro i suoi traguardi lavorativi ci sarebbero stati capitali appartenuti ai boss. Nell’inchiesta odierna gli indagati sono accusati, a vario titolo, di associazione a delinquere finalizzata all’esercizio abusivo delle scommesse, truffa ai danni dello Stato e trasferimento fraudolento di valori. Il Gip ha anche disposto il sequestro preventivo di 6 agenzie scommesse, a Palermo e in provincia di Napoli, per un valore complessivo stimato di circa un milione di euro. Sono state eseguite numerose perquisizioni in Sicilia e in Campania. L’indagine è la prosecuzione dell’operazione “All-in” del giugno 2020 che ha portato all’arresto di 10 individui e al sequestro di 5 imprese controllate dalla mafia.

Il secondo filone investigativo, condotto dagli specialisti antimafia del G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Economico – Finanziaria del capoluogo siculo, ha permesso di ricostruire una rete di soggetti e di società che gestivano la raccolta illegale delle scommesse. Scoperte due distinte associazioni a delinquere parallele ma guidate da Salvatore Rubino, considerato il promotore delle attività illecite capace di generare volumi di giocate di almeno 2,5 milioni di euro al mese così come emerso da alcune intercettazioni telefoniche. La prima organizzazione – capeggiata da Vincenzo Fiore e Christian Tortora e composta da Salvatore Barrale, Maurizio Di Bella, Pasquale Somma e Giovanni Castagnetta – sovrintendeva all’operatività di una rete di agenzie, ognuna delle quali riconducibile a personaggi di fiducia. Il secondo gruppo criminale – con a capo Rosario Chianello e Michelangelo Guarino tramite la collaborazione di Giovanni Di Noto, detto “Gianfranco” (già arrestato perché ritenuto elemento di spicco della famiglia mafiosa della “Noce”) – era formato da Davide Catalano, Giacomo Bilello, Pietro Montalto, Antonio Inserra e Salvatore Lombardo e gestiva centri scommesse attraverso cui operava la raccolta illecita di scommesse con lo “schermo” di agenzie regolari e autorizzate.

I gestori di agenzie abilitate alla raccolta lecita di scommesse “da banco”, accordandosi con le associazioni criminali indagate, alimentavano parallelamente un circuito illecito accettando scommesse in contanti dai clienti mediante l’uso di piattaforme straniere illegali. I coinvolti riuscivano quindi a sottrarsi al fisco e alle disposizioni in materia di antiriciclaggio.

Condividi

Articoli Correlati

Leave a Comment

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.