Sicilia, Cancelleri attacca governo Musumeci: “Blocca oltre 7 miliardi di euro di infrastrutture”

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“LA SICILIA BLOCCATA DA CHI PROMETTEVA ‘DIVENTERÀ BELLISSIMA’. Il governo Musumeci blocca oltre 7 miliardi di euro per le infrastrutture e vanifica gli sforzi per la semplificazione del governo Conte“. Lo ha scritto il viceministro alle Infrastrutture e ai Trasporti, Giancarlo Cancelleri, tramite un post diffuso sui social. Nello specifico il componente dell’esecutivo centrale, dopo il suddetto blocco, invita tutte le forze politiche del Parlamento siciliano ad abrogare il comma 5 dell’articolo 54 della Legge Urbanistica della Regione Siciliana affinché si possa procedere allo sviluppo dell’isola.

Tra gli annunci e la realtà, Musumeci blocca lo sviluppo infrastrutturale della Sicilia – prosegue il componente del governo centrale -. Semplificare e avviare velocemente cantieri, questo dovrebbe essere il dovere di tutti i livelli istituzionali, cosa che in una regione come la Sicilia si traduce in sviluppo delle infrastrutture e nuovi posti di lavoro, purtroppo il primo ostacolo è proprio il governo della Regione stessa.
Il comma 5 dell’articolo 54 della Legge Urbanistica della Regione Siciliana che dice che ‘i comuni dotati di strumenti urbanistici generali, i cui vincoli preordinati alla espropriazione sono decaduti per il trascorso periodo di efficacia, non possono procedere alla approvazione di varianti parziali riguardanti il verde agricolo, classificato come zona E dello strumento comunale, a eccezione di quelle finalizzate alla realizzazione di opere pubbliche inserite nei programmi comunali…’
Questo articolo di legge, caso unico in tutta Italia, lo avevo già detto quindici giorni fa, sta bloccando opere per oltre 7 miliardi di euro in Sicilia, perché nessuna opera pubblica nazionale, ad esempio quelle stradali e ferroviarie, vengono inserite nei programmi comunali, e come avevo già detto la lista si sta allungando a dismisura perché mai, infatti, un sindaco dovrebbe prevedere una strada statale o una nuova ferrovia nei propri programmi comunali?
A causa di questo articolo si sono bloccate le conferenze dei servizi perché nessuna opera riesce ad avere il parere positivo e succede infatti che iniziano a verificarsi i primi ritardi, oggi infatti doveva essere approvata la variante di Vittoria-Comiso per complessivi 164 milioni di euro che invece è stata rinviata alla fine di gennaio del 2021. Il governo Musumeci sempre pronto a bacchettare tutti per i ritardi altrui cosa ha da dire questa volta? Anche di fronte ai miei continui solleciti istituzionali all’assessore Cordaro e al presidente dell’Ars Miccichè nulla è cambiato, l’inerzia del governo regionale ha messo le ganasce allo sviluppo della Sicilia e, cosa ancora più grave la lista si sta facendo sempre più lunga e corposa. Ad oggi ad esempio, oltre alla già citata variante Vittoria-Comiso per un valore di 164 milioni di euro, sono bloccati:
1 – il lotto B5 dell’itinerario Nord-Sud fra Mistretta e Nicosia per un valore di 120 milioni di euro;
2 – il primo lotto della variante di Alcamo per oltre 26 milioni di euro;
3 – il tratto B della strada statale Licodia Eubea-Libertina per un valore di 205 milioni di euro;
4 – la circonvallazione di Gela per un importo di 250 milioni di euro;
5 – il tratto Paternò-Adrano per un investimento di oltre 300 milioni di euro;
E le cattive notizie viaggiano anche sui binari ferroviari, infatti con quella norma regionale restano al palo
1 – i 6 lotti della Palermo-Catania per un importo di 5,2 miliardi di euro;
2 – la Palermo-Trapani via Milo per un importo di 140 milioni di euro;
3 – il secondo lotto dell’anello di Palermo per un importo di 100 milioni di euro;
4 – i lavori per l’interramento delle linee Catania Centrale-Catania Acquicella e Catania Acquicella-Bicocca per un importo superiore di oltre 800 milioni di euro.
Insomma un danno complessivo per la nostra regione di 7,3 miliardi di euro, una vergogna assoluta.
Lancio un appello a tutte le forze politiche del Parlamento siciliano – conclude Cancelleri – affinché abroghino quel comma e restituiscano alla Sicilia lo sviluppo al momento bloccato”.

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