Continua inarrestabile la marcia del Covid-19 in Sicilia. Il bollettino ufficiale della Regione Siciliana di oggi registra un incremento dei contagi di 1.733 nuovi positivi su 8.736 tamponi. Il tasso di positività nell’isola sale al 19,8%, sul 13% nazionale. Sono in crescita anche i ricoveri e le terapie intensive e in data odierna sono stati registrate 33 vittime. La Sicilia è la quinta regione per incremento di nuovi positivi dietro solo a Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto e Lazio.
Per via della repentina crescita dei contagi l’isola è stata classificata dal Ministero della Salute in zona arancione. Non è esclusa però la possibilità che l’isola possa finire in zona rossa dopo il DPCM del 15 gennaio. Già ben tre comuni nei giorni scorsi sono finiti in zona rossa, tra cui Ramacca, Castel di Iudica e la città di Messina, dove viene registrato un tasso di positività pari al 34%.
Il professor Pomara, direttore del dipartimento di medicina legale del Policlinico di Catania e componente del comitato tecnico-scientifico per l’emergenza Covid-19 in Sicilia, lancia l’allarme sui test rapidi. Secondo Pomara con l’effettuazione di questi test si rileva un numero elevato di “falsi negativi”, di cui parecchi non ripetono il test tre giorni dopo. Per di più i falsi negativi non si porrebbero in isolamento cautelativo. L’utilità dei tamponi rapidi, secondo il professore, può ricadere su scuola e università per le campagne di tracciamento e di screening su docenti e studenti.
Federico Rosa