L’11 gennaio 1996 Giuseppe Di Matteo, figlio del pentito Santino, veniva ucciso e sciolto nell’acido per mano della mafia siciliana dopo 25 mesi di prigionia. La vittima aveva 13 anni quando, nel novembre 1993, venne rapito in un maneggio di Piana degli Albanesi, in provincia di Palermo, su ordine del boss Giovanni Brusca. Trascorsi 25 anni dall’uccisione, Nicola Di Matteo ha voluto ricordare il fratello Giuseppe a margine di un incontro organizzato dal sindaco di Altofonte, Angela De Luca, e tenutosi nella Chiesa madre Santa Maria: “Immaginate cosa ha significato perdere un fratello per mano di certa gente che si definisce mafiosa. Un dolore che nessuno può descrivere. Io stesso in 25 anni non sono riuscito ad andare sul luogo del suo martirio, ma solamente qualche giorno prima di Natale. E vedere il casolare di campagna è stato come tornare indietro di 25 anni e all’orrore di quei giorni”.
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