Misure di contenimento anche per il mondo scolastico siciliano, settore che tuttavia non sembra essere estremamente colpito. L’assessore all’Istruzione della Regione Siciliana, Roberto Lagalla, è intervenuto sulla tematica in conferenza stampa.
“Il mio interesse è fare ripartire la scuola, ma in sicurezza. Il governo regionale ha dimostrato responsabilità e cautela, muovendosi coi dati nazionali e regionali. La settimana di chiusura che si è appena conclusa è stata fondamentale perché coincideva col periodo di massima incidenza dei contagi maturati nel periodo natalizio, era stata suggerita dalla task force nazionale e dal Cts regionale. Abbiamo chiuso una settimana e istituito il monitoraggio sanitario dei ragazzi fino ai 14 anni e del corpo docente di elementari e medie. I dati della prima giornata di screening con 14.385 test effettuati in tutta la Sicilia, registrano solo 48 positivi, l’ 0,33%, con i numeri più bassi ad Agrigento e i più alti a Catania (0,6%). In pratica, gli stessi dati di prima delle festività natalizie. Screening troppo tardi? No, i campionamenti vanno fatti nell’imminenza dell’ingresso a scuola”.
Il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, ha però annunciato che se le statistiche tra due settimane non saranno positive si procederà alla chiusura totale della scuola.
“Se fra due settimane i dati non ci dovessero convincere, stabiliremo misure maggiormente restrittive e chiuderò anche le scuole primarie e le prime classi della media. E questo nessuno potrà impedircelo. Allo stato non sono le scuole il focolaio però se il dato non cala tutto quello che sarà necessario sarà fatto”.