Commercianti esasperati dalle restrizioni dovute al contrasto del Covid-19. Aprire dal primo giorno del mese di febbraio è l’iniziativa promossa da Fipe Confcommercio Sicilia. “Basta. Dall’1 febbraio riapriamo” si legge sui social dell’organizzazione che formula le seguenti richieste:
1. Dal 1° febbraio 2021 riaprire tutte le attività economiche
2. Ristori sulla perdita di fatturati senza Codici Ateco o settori merceologici
3. Ulteriore Liquidità per le micro e piccole imprese senza valutazione del merito creditizio, e rafforzo dello strumento gestito dall’Irfis, incrementando al 15 % il Fondo Perduto
4. Credito di imposta maggiorato sugli affitti per le attività chiuse a causa della “zona rossa”;
5. Defiscalizzazione e decontribuzione sul costo del lavoro e per le partita iva per tutto il 2021
6. Blocco immediato della tassazione e della contribuzione su tutti i livelli
7. Moratoria dei mutui e di qualsiasi impegno finanziario
8. Sospensione dei termini di scadenza di ogni titolo di credito fino al 31 marzo 2021
9. Potenziamento della rete Ospedaliera e priorità alla Campagna Vaccinale per gli over 60
Se non saranno messi in campo adeguati correttivi alla gravissima crisi economica scaturita dalla epidemia, certamente non riusciremo, per mancanza assoluta di liquidità, a pagare dipendenti, fornitori, servizi e ogni forma di tassazione. Inadempimenti non voluti, ma certamente imposti dalle condizioni delle nostre imprese.
Nello specifico la Fipe Confcommercio di Catania manifesterà mercoledì prossimo davanti l’ingresso di via Etnea della Villa Bellini. L’iniziativa, autorizzata dalla Questura di Catania, è stata indetta per protestare pacificamente contro la zona rossa e la chiusura di bar, ristoranti, pizzerie e tutte le attività di somministrazione. I manifestanti vogliono confermare l’impegno nella lotta al Coronavirus ma anche salvare l’economia del Paese. Ecco di seguito il file sulla questione diffuso dalla Fipe Confcommercio Sicilia (clicca qui).