Si risveglia l’Etna. L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, ha diffuso gli aggiornamenti sulla situazione:
Ore 10:55 (UTC) – “Si osserva la ripresa di una debole attività stromboliana al CSE. Dalle 10:45 UTC si osserva un lieve incremento dell’ampiezza media del tremore vulcanico. L’attività infrasonica mostra anch’essa un incremento nel numero degli eventi“.
Ore 11:46 (UTC) – “Dalle ore 11:34 GMT si registra un incremento dell’attività stromboliana al CSE accompagnata da emissione di cenere che si disperde rapidamente in atmosfera. Dopo una breve fase stazionaria, l’ampiezza media del tremore vulcanico, intorno alle 11:30 GMT, ha ripreso ad aumentare, le sorgenti si stanno spostando verso il Cratere di Sud-Est. Contestualmente, anche il tasso di occorrenza degli eventi infrasonici è in aumento, e le sorgenti sono localizzate al Cratere di Sud-Est“.
Ore 12:34 (UTC) – “Dalle ore 12:24 GMT si osserva un aumento rapido dell’ampiezza del tremore vulcanico, la cui sorgente è localizzata in corrispondenza del Cratere di Sud-Est a circa 3000 m. Anche l’attività infrasonica risulta sostenuta sia nel tasso di accadimento che nell’energia degli eventi. La localizzazione degli eventi infrasonici permane al CSE. L’attività stromboliana al Cratere di Sud-Est è passata a fontana di lava. A causa della copertura nuvolosa non è possibile fare osservazioni continue“.
Ore 13:39 (UTC) – “Si segnala ricaduta di cenere e lapilli di lava nel settore meridionale del vulcano. In particolare nel paese di Nicolosi“.
Ore 14:06 (UTC) – “Si segnala ricaduta di cenere nel settore meridionale del vulcano. In particolare nelle zone di: San Gregorio (svincolo autostradale); Trecastagni; Aci S. Antonio; Pedara e Catania“.
Ore 15:46 (UTC) – “L’attività di fontana di lava al CSE è cessata alle 14:50 GMT. A partire dalle 14:40 UTC si è registrato un veloce decremento dell’ampiezza media del tremore vulcanico che ha raggiunto alle 15:00 UTC valori medi. Contemporaneamente, l’attività infrasonica ha subito un decremento. L’analisi dei dati clinometrici ha mostrato variazioni a diverse stazioni durante l’episodio di fontana di lava, con valori massimi (circa 2 microradianti) registrati alla stazione di Cratere del Piano (ECP). I dati della rete GNSS nelle ultime ore hanno mostrato delle oscillazioni con ampiezza confrontabile con l’errore di misura. Pertanto non si registrano variazioni significative”.