Attività sull’Etna. L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, ha diffuso nuovi aggiornamenti relativamente al vulcano catanese.
Ore 03:42:53 (UTC) – “È in corso una modesta attività stromboliana al cratere di sud-est, contestualmente continua l’attività esplosiva intra-craterica alla Voragine, Bocca Nuova e al Crateri di NE. L’ampiezza media del tremore vulcanico mostra un incremento portandosi su valori alti e le sorgenti del tremore sono localizzate al CSE a una profondità di circa 2.5 km s.l.m.. Il tasso di occorrenza degli eventi infrasonici è basso. I segnali dalle reti di monitoraggio delle deformazioni GNSS e clinomentrica non mostrano variazioni significative“.
Ore 06:11 (UTC) – “Dalle ore 05:30 utc circa si registra un incremento in intensità e frequenza dell’attività stromboliana al Cratere di Sud Est. L’attività produce una nube eruttiva che raggiunge un’altezza di circa 4000 m slm, ed in base al modello previsionale si prevede una dispersione della nube eruttiva e ricaduta di cenere in direzione est. Continua l’attività eruttiva agli altri crateri. Dal punto di vista sismico continua l’incremento dell’ampiezza del tremore vulcanico su valori alti, la sorgente del tremore risulta in prossimità del cratere di Sud-Est ad una profondità di circa 2,5 km s.l.m. Il numero degli eventi infrasonici è medio e la loro localizzazione risulta essere in prossimità del cratere di Sud-Est. Non si osservano variazioni significative nei segnali di deformazione dalle reti GNSS e clinomentrica”.
Ore 06:55 (UTC) – “Dalle 06:30 UTC circa l’attività stromboliana si è ulteriormente intensificata“.
Ore 07:13 (UTC) – “A integrazione al comunicato n. 214, dalle ore 06:30 UTC circa l’attività stromboliana al Cratere di Sud Est si è ulteriormente intensificata; inoltre, dalle 06:54 UTC si osserva un
trabocco lavico dall’area orientale del CSE che si espande verso la Valle del Bove. Al momento il fronte lavico si attesta ad una quota di circa 3000 metri slm. Dal punto di vista sismico continua l’incremento dell’ampiezza del tremore vulcanico su valori alti e la sorgente del tremore risulta in prossimità del cratere di Sud-Est ad una profondità di circa 2,5 km s.l.m. Il numero degli eventi infrasonici è alto e la loro localizzazione risulta essere in prossimità del cratere di Sud-Est. Non si osservano variazioni significative nei segnali di deformazione dalle reti GNSS e clinometrica“.
Ore 07:41 (UTC) – “L’attività stromboliana è passata a fontana di lava con produzione di una nube eruttiva fino ad un’altezza di circa 6000 m in direzione Est. Il flusso lavico continua ad espandersi verso la Valle del Bove e ha raggiunto la quota di circa 2800 m slm”.
Ore 08:08 (UTC) – “A integrazione al comunicato n. 216, alle 07:40 UTC l’attività stromboliana al Cratere di Sud-Est è passata a fontana di lava con getti che raggiungono un’altezza di circa 500 metri dal cratere. Il flusso lavico prodotto da trabocco è alimentato ed ha raggiunto una quota di circa 2600 metri slm. In base al modello previsionale la nube eruttiva prodotta dall’attività in corso si disperde in direzione est. Continua l’attività eruttiva agli altri crateri. Dal punto di vista sismico continua l’incremento dell’ampiezza del tremore vulcanico su valori molto alti, la sorgente del tremore si pone in prossimità del cratere di Sud-Est ad una profondità di circa 2,5 km s.l.m. Il numero degli eventi infrasonici è medio-alto e la loro localizzazione risulta essere in prossimità del cratere di Sud-Est. I dati della rete GNSS non mostrano variazioni significative, mentre la rete clinometrica mostra modeste variazioni (0.1 – 1 microradianti) in concomitanza con l’attività in corso“.
Ore 08:39 (UTC) – “La nube eruttiva prodotta dall’attività in corso ha raggiunto una quota di circa 8500 metri disperdendosi a Est; è stata segnalata la ricaduta di cenere sull’abitato di Fleri. Il flusso lavico prodotto da trabocco è alimentato ed ha raggiunto una quota di circa 2100 metri slm. Per ciò che riguarda i parametri di deformazione, l’ampiezza del tremore e gli eventi infrasonici non si osservano variazioni rispetto al precedente comunicato“.
Ore 09:02 (UTC) – “A integrazione del comunicato precedente n. 218, si precisa che la ricaduta di cenere non ha interessato il paese di Fleri, ma bensì Fornazzo. Inoltre, è stata segnalata ricaduta di cenere anche su Giarre. Il fronte della colata lavica che si espande in Valle del Bove ha raggiunto una quota di circa 2000 m slm“.
Ore 09:58 (UTC) – “La fontana di lava è cessata. Persiste una moderata attività stromboliana al cratere di Sud-Est“.
Ore 10:20 (UTC) – “A integrazione del comunicato n. 220, alle ore 09:50 UTC la fontana di lava è cessata. Si è conclusa anche la debole attività stromboliana al cratere di Sud-Est. Per quanto riguarda l’emissione lavica, la colata di lava principale che si espande in Valle del Bove continua ad essere moderatamente alimentata e il fronte lavico si attesta ad una quota di circa 1700 m slm. È stata inoltre osservata una seconda colata lavica che si è propagata verso Sud-Est sul versante occidentale della Valle del Bove fino a raggiungere una quota di circa 3000 m slm ed appare anch’essa non più alimentata e in raffreddamento. È stata segnalata ricaduta di cenere anche sugli abitati di Milo, Santa Venerina, Torre Archirafi. Continua l’attività stromboliana intracraterica alla Voragine, Bocca Nuova e Cratere di Nord-Est. L’ampiezza media del tremore vulcanico è in decremento mantenendosi ancora su valori alti. Le sorgenti del tremore sono localizzate al Cratere di SE ad una profondità di circa 2.5 km s.l.m.. Il tasso di occorrenza degli eventi infrasonici è alto e la loro localizzazione permane presso il Cratere di SE. L’analisi dei dati clinometrici per l’evento parossistico ha mostrato variazioni in diverse stazioni, con valori massimi cumulati (inferiori a 3 microradianti) registrati alla stazione di Cratere del Piano (ECP). I dati della rete GNSS nelle ultime ore non hanno mostrato variazioni significative“.
Ore 14:34 (UTC) – “I flussi lavici messi in posto nella Valle del Bove nel corso dell’attività eruttiva non sono più alimentati e i fronti sono in raffreddamento. L’ampiezza del tremore vulcanico è tornata su valori medi e la localizzazione del tremore risulta in prossimità del cratere BN ad una profondità di circa 2,5 km s.l.m. Il numero degli eventi infrasonici è basso. Dalla fine della fase parossistica i dati delle reti di monitoraggio delle deformazioni GNSS e clinometrica non evidenziano variazioni significative“.