La situazione epidemiologica da Coronavirus sta causando gravi ripercussioni in tutti i settori. I rappresentanti dei lavoratori delle imprese da mesi cercano di trovare soluzioni per non danneggiare le categorie ma una concreta risposta stenta ad arrivare. Confcommercio Sicilia propone uno sciopero della fame per sollevare nuovamente il problema.
“Non ne possiamo più. Oltre ai danni, pure la beffa. Bisogna dare un segnale. E forte. E l’unico modo per farlo è protestare in maniera dignitosa, civile ma rivendicando con forza quelli che sono i nostri diritti. Qui ci sono operatori economici che non sanno più come fare per andare avanti, per mantenere le proprie famiglie. E poi assistiamo ad assembramenti di massa come quelli di ieri a Milano, e anche in altre piazze italiane, che rappresentano uno schiaffo per tutti noi”. Lo ha dichiarato il presidente di Confcommercio Sicilia, Gianluca Manenti.
Da giovedì prossimo partirà lo sciopero della fame per evidenziare le difficoltà che attanagliano tutte le imprese del comparto e soprattutto gli addetti alla ristorazione e i bar.
Alla protesta si uniscono pure i presidenti di Confcommercio Catania, Pietro Agen (anche presidente della Camera di Commercio di Catania, Siracusa e Ragusa) di Confcommercio Trapani, Pino Pace (altresì presidente Unioncamere Sicilia) e il presidente regionale Fipe Sicilia, Dario Pistorio.