In arrivo dalla Regione Siciliana altri 2 milioni di euro per i danni subiti dai Comuni a causa della cenere vulcanica dell’Etna. Il dirigente generale del dipartimento della Protezione Civile isolano, Salvo Cocina, ha firmato il decreto per erogare le somme a 24 centri del catanese e uno del messinese. Diventano così 3 i milioni di euro destinati dal Governo Musumeci alle amministrazioni colpite dall’incessante attività vulcanica. I contributi andranno a coprire le somme già spese di 25 Comuni: Aci Bonaccorsi, Aci Sant’Antonio, Acireale, Fiumefreddo di Sicilia, Giardini Naxos, Giarre, Gravina di Catania, Linguaglossa, Maletto, Mascali, Mascalucia, Milo, Nicolosi, Pedara, Piedimonte Etneo, Ragalna, Riposto, San Giovanni La Punta, Sant’Agata Li Battiati, Sant’Alfio, Santa Venerina, Trecastagni, Tremestieri Etneo, Viagrande e Zafferana Etnea.
La fetta più grossa di contributi in funzione delle spese sostenute dalle amministrazioni comunali – fra prima e seconda tranche di aiuti – è andata ai Comuni di Riposto (487mila euro), Giarre (465mila euro) e Zafferana Etnea (388mila euro), seguiti da Santa Venerina (250mila euro) e Pedara (173mila euro).
“Una risposta concreta a sindaci e cittadini colpiti dai disagi e dai danni creati dalla cenere e dai lapilli, costretti da sette mesi ad affrontare un’emergenza che è diventata routinaria – evidenzia il presidente della Regione Nello Musumeci -. Questo fenomeno costituisce una calamità nazionale che non ha carattere sporadico, data la frequenza degli “episodi”, e quindi non può essere gestito occasionalmente. Siamo ancora in attesa che Roma dichiari lo stato di emergenza, così come abbiamo ripetutamente richiesto”.