Cultura in Sicilia, oltre 546mila visitatori in parchi e musei

Nel mese di agosto boom di visitatori nei luoghi della cultura della Regione Siciliana. Le presenze sono state, infatti, 546.169 con un incremento di 64.885 rispetto allo stesso mese del 2020.

Nello specifico il Parco archeologico della Valle dei Templi di Agrigento ha registrato 156.122 visitatori rispetto ai 127mila dello scorso anno, con un incremento di 29mila presenze; sempre ad Agrigento, al Museo Griffo i visitatori sono stati 4.780 (nel 2020 erano stati 4.082). Al Teatro Antico di Taormina, i visitatori del mese di agosto sono stati 84.890 rispetto ai 76mila dello stesso mese del 2020. Sono 1.935 i visitatori dell’area archeologica di Naxos (nel 2020 gli ingressi erano stati 1.681), mentre 1.114 le presenze registrate nel mese di agosto al Mu.Me, Museo interdisciplinare di Messina, rispetto alle 1.059 dello scorso anno. Nell’area archeologica di Halaesa Arconidea 605 visitatori contro i 461 dell’agosto del 2020.

Quasi 1.000 visitatori in più nell’area archeologica di Selinunte, dove gli ingressi sono stati 38.749 a fronte dei 37.754 dello scorso anno. Incremento nel parco archeologico di Segesta con 37.366 visitatori rispetto i 32.610 del 2020. Aumento anche a Marsala, al Parco Lilibeo, con 4.282 persone (nel 2020 erano 4.186) e al Museo del Satiro di Mazara del Vallo (6.493 rispetto ai 6.438 del 2020). Per quanto riguarda l’area archeologica della Villa Romana del Casale di Piazza Armerina ci sono state 25.157 presenze rispetto alle 23.310 del 2020. 2.046 i visitatori che hanno scelto Palazzo Trigona, inaugurato il 16 agosto di quest’anno dopo il restauro. Al museo archeologico di Centuripe o visitatori sono stati 392 (anche per merito del ritorno del “Ritratto di Augusto”) rispetto alle sole 17 presenze del 2020. In Sicilia centrale lieve flessione solo per i siti del Parco archeologico di Gela, in provincia di Caltanissetta, anche per i lavori di restauro che stanno interessando il museo archeologico.

A Catania 12.041 persone si sono recate al Teatro Romano e Odeon, rispetto alle 5.906 dello scorso anno. Boom di ingressi per Casa Verga (1.092 visitatori), per il Museo della Ceramica di Caltagirone (1.085) e per il Museo di Adrano e le Mura Dionigiane (203 visitatori). A Palermo ottimi traguardi: a San Giovanni degli Eremiti 6.814 presenze (l’anno scorso erano state 5.551), 4.388 alla Galleria regionale di Palazzo Abatellis (3.422 nel 2020), mentre 4.884 sono stati i visitatori al museo archeologico regionale Salinas (nel 2020 erano stati 2.468). Sono 2.003 le persone che si sono recate alla Palazzina Cinese (lo scorso anno nello stesso periodo era rimasta chiusa). Mentre 2.584 le presenze al Museo di Palazzo Mirto (nel 2020 era chiuso) e 1.293 il numero di visitatori al Museo d’arte moderna e contemporanea di Palazzo Riso, rispetto ai 678 del 2020. Sono 467 i visitatori dell’Oratorio dei Bianchi (nel 2020 erano state 111). L’area archeologica di Solunto è stata visitata da 845 persone, rispetto alle 674 dello scorso anno, mentre quella di Himera ha visto 346 visitatori (nel 2020 erano stati 166).

A Siracusa 17.901 persone si sono recate al Castello Maniace (nel 2020 erano state 17.297), 2.029 hanno scelto la Galleria regionale di Palazzo Bellomo (rispetto alle 1.453 dello scorso anno), mentre 2.720 sono stati i visitatori del Museo Paolo Orsi, che lo scorso anno nello aveva riaperto solo a partire dall’ultima settimana di agosto e aveva fatto registrare appena 317 visitatori. In provincia di Ragusa l’area archeologica di Cava d’Ispica ha registrato 1.134 presenze (nel 2020 erano state 567) e il Convento della Croce di Scicli ha visto un’affluenza di 1.007 persone (994 nel 2020).

Avere dedicato particolare attenzione ai luoghi della cultura genera risultati: il numero di visitatori registrati nello scorso mese di agosto non è casuale, ma frutto di un lavoro metodico che dura da tempo e che è volto alla piena valorizzazione dei nostri beni culturali in chiave strategica – sottolinea l’assessore regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, Alberto Samonà –. Il governo Musumeci, infatti, sta dando alla cultura l’importanza che merita, secondo una visione di lungo periodo che vuole dare nuova centralità alla Sicilia, proprio a partire dai luoghi e dalle testimonianze che ne raccontano la storia e l’identità”.

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