“Se vogliamo ripartire, e dobbiamo farlo al più presto, bisogna sapere dove andare. E avere i mezzi per farlo. Non parlo solo di risorse finanziarie, che arriveranno con il Pnrr. Tra l’obiettivo politico e la sua realizzazione c’è di mezzo un mostro a più teste, in alcuni casi più potente della politica e si chiama mala burocrazia: leggi, leggine, regolamenti, autorizzazioni. Tutte pastoie che spesso nulla hanno a che vedere con la trasparenza. Se non cambia la legislazione, potranno arrivare decine di miliardi in Sicilia ma ben poco accadrà”. Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, nel corso del suo intervento all’assemblea annuale di Confindustria di Catania in svolgimento a Viagrande.
“Abbiamo bisogno di risorse umane che lavorino giorno e notte a un progetto comune e di non attendere anni perché arrivi una autorizzazione da Roma – afferma ancora Musumeci -. Paghiamo a caro prezzo la nostra condizione di marginalità in Europa. Solo affermando la centralità della Sicilia nel Mediterraneo, tornato ad essere mare di commercio, e dotando l’Isola di infrastrutture strategiche potremo riuscirci. La vera ricchezza non arriva dall’amministrazione pubblica ma dalle imprese e la Regione è al fianco degli industriali. Se questa logica fosse stata presente nel passato, si sarebbe evitata una politica assistenzialista e clientelare che, invece, ha mortificato la nostra economia. Il nostro futuro si chiama Mediterraneo, si chiama Sud”.