Ternana Calcio, Mammarella ad A1N: “Catania? Lucarelli bravo a ricompattare tutto l’ambiente. E sulla gara di domani…”

Torre del Grifo; tribunale

Il giocatore della Ternana, Carlo Mammarella, ha rilasciato un’intervista esclusiva ai nostri microfoni parlando del match contro il Catania, programmato per domani alle ore 15 allo Stadio Angelo Massimino. Ringraziamo l’ufficio stampa e il calciatore della società umbra per la disponibilità e la cordialità.

Che partita ti aspetti? Quanta differenza c’è secondo te dal punto di vista tecnico tra la Ternana e il Catania?

In queste partite si azzerano un po’ i valori tecnici. Succede quando si incontrano squadre che ad inizio anno sono state costruite per ambire a qualcosa di importante. Poi durante la stagione accadono tante cose, avvengono tante difficoltà e quindi anche il modo di reagire della squadra può fare la differenza nel corso di un campionato. Quindi credo che dal punto di vista anche degli organici un po’ le squadre si equivalgono”.

Dobbiamo aspettarci una partita simile a quella di Coppa Italia o differente?

“Sicuramente sarà una partita diversa ma perché quella di Coppa era un risultato da ottenere su una doppia sfida. Poi giocavamo su un esito acquisito in casa da parte nostra e giustamente avendo giocato dopo di lunedì sera a Reggio anche dal punto di vista mentale la squadra possibilmente non era al meglio per affrontare il match. È stato fatto comunque un tipo di gara anche per il tipo di risultato che era stato già acquisito con la partita di andata. Quindi domani sicuramente mi aspetto una gara differente più che altro da parte nostra. Credo che il Catania comunque in quella partita abbia fatto una buonissima gara”.

Hai qualche ricordo preciso sulle gare giocate a Catania? Qualcuno sulla partita con Catania-Lanciano che finì 3-3? E sul pubblico?

“Si. Io ho avuto anche la possibilità di vestire la maglia rossazzurra negli anni in cui sono stato a Lanciano. Poi, però, per una serie di situazioni non è stato possibile ma per me fa parte di quelle piazze importanti che non meritano questa categoria. Sia per il blasone della società sia per la gente e per il calore che riescono ad imprimere in casa. Ricordo sempre quello, sono sempre sensazioni di grandi partite a prescindere dalla categoria. Ma quando affronti il Catania sai comunque che affronterai un’intera città che tiene a quella maglia e lo fa percepire dagli spalti”.

Attualmente quale credi che sia il punto di forza della vostra squadra e del Catania?

“In questo momento noi stiamo attraversando un periodo non bellissimo. Prettamente per una questione di risultati di match sviluppati in 15 giorni. Quindi ha dato nell’occhio che in questo momento la Ternana non attraversa una fase così buona. Ma il fatto di avere un gruppo compatto che anche nei momenti di difficoltà ha dimostrato di saperne venire fuori mi fa ben sperare. Il Catania? So che anche loro hanno incontrato delle difficoltà per tantissime situazioni anche extracalcistiche. Quindi siccome nella mia carriera mi è capitato so che non è facile ma giustamente anche dalla partita di Coppa ho percepito il sostegno della gente e comunque anche mister Lucarelli penso sia stato bravo a ricompattare un po’ tutto l’ambiente per cercare di fare un finale di stagione importante al fine di giocarsi tutto nei playoff”.

In questo momento il Catania come viene visto dall’esterno?

Dall’esterno per quello che si può leggere, vedere o sentire sicuramente a livello societario non sta attraversando un buon momento. Però ripeto sono situazioni interne che dall’esterno è difficile criticare. Ma quello che da più all’occhio è il fatto che comunque sia la squadra in queste difficoltà anche per l’allenatore si sia fatta apprezzare”.

Pensi ancora che rifiutare la proposta del Catania fu la scelta giusta o la pensi in modo diverso?

“Nel calcio purtroppo i pensieri futuri sono sempre sbagliati: non sai mai qual è stata la scelta giusta. È normale che si devono incastrare tante situazioni quindi non è stato un rifiuto secco da parte mia. C’erano delle condizioni, io comunque facevo parte di quella società che non voleva assolutamente che andassi via perché eravamo legati ormai da diversi anni ed ero comunque il capitano. E poi quando ti senti apprezzato dove sei credo che per un giocatore sia la cosa più importante. Il valore umano che ti da il calcio non solo quando scendi in campo ma anche al di fuori credo che sia un aspetto importantissimo per un calciatore. Quella è la città in cui tutt’ora abito e dove vive la mia famiglia, a cui sono legato fortemente. Quindi credo che poi anche questo abbia inciso”.

Fonte foto: Pagina Facebook Torre del Grifo Village

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