Scatta il sequestro di beni, emesso dal Tribunale di Messina, ai danni di Giordano Vincenzo Galati (attualmente detenuto), appartenente alla consorteria mafiosa dei “batanesi” attiva a Tortorici e sulla fascia tirrenica della provincia di Messina. I Carabinieri del Ros, in collaborazione con i colleghi del Comando provinciale di Messina, hanno eseguito il provvedimento che scaturisce dall’indagine “Nebrodi”.
Era emerso che i “batanesi” dopo la disarticolazione della famiglia mafiosa di Barcellona Pozzo di Gotto avessero progressivamente esteso il loro controllo sul territorio dei Nebrodi e della fascia tirrenica messinese fino all’area di Montalbano Elicona insediando una loro “cellula” nel territorio di Centuripe, per le relazioni con esponenti del clan etneo Cappello, e inserendosi in alcune dinamiche criminali pure nelle aree di Regalbuto e di Catenanuova. Sono stati così censiti rapporti con esponenti della criminalità organizzata locale e catanese.
Galati è risultato figura di rilievo dei “batanesi”, aveva infatti gestito l’organizzazione nel corso del periodo di detenzione di Sebastiano Bontempo, capo del gruppo criminale. Il sequestro riguarda una società agricola usata per l’indebita percezione di contributi economici comunitari erogati dall’Agea, un appartamento, un’auto e 8 rapporti bancari per oltre 210mila euro.