Finisce ai domiciliari Francesco Zummo, 90enne imprenditore di Palermo plurindagato e socio dell’ex sindaco mafioso Vito Ciancimino, per riciclaggio e autoriciclaggio aggravati dalla transnazionalità nell’ambito di un’inchiesta della Procura del capoluogo siculo effettuata in collaborazione con la DDA di Napoli e la Procura Anticorruzione albanese.
Scatta l’arresto pure per il commercialista che viveva a Milano Fabio Petruzzella, fratello di una magistrata palermitana. Il soggetto avrebbe aiutato a far sparire, sottraendoli alla confisca, 19 milioni di euro spostati sul conto di una banca a Tirana. Coinvolto un gruppo di albanesi che avrebbero aiutato Zummo. Responsabile pure Daniele Castagalli, indagato dalla Procura di Napoli per un’altra indagine e sottoposto a fermo.
Zummo fu indagato anche dal giudice Giovanni Falcone e condannato in primo grado a 5 anni per favoreggiamento e associazione mafiosa. Il soggetto venne assolto in appello. Sono diversi i collaboratori di giustizia che lo hanno accusato di avere spostato in istituti di credito all’estero e in particolare in Svizzera, ingenti somme di denaro di provenienza illecita, di aver riciclato il tesoro di Ciancimino e del “sacco” edilizio di Palermo e di essere stato in passato vicino Cosa Nostra.
Ad agosto la Procura Anticorruzione albanese ha segnalato ai PM di Palermo di aver bloccato un conto aperto dall’imprenditore in una banca greca a Tirana con 19 milioni di euro provenienti da istituti di credito svizzeri.