Il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, ieri mattina si trovava alla Camera di Commercio del Sud-Est, a Siracusa, durante la presentazione del dossier che fotografa la situazione dell’area produttiva del petrolchimico, da presentare al ministero dello Sviluppo economico per il riconoscimento della situazione di “crisi industriale complessa”. Hanno partecipato l’assessore regionale alle Attività produttive, Mimmo Turano, e il dirigente generale del dipartimento Attività produttive, Carmelo Frittitta. Presenti pure il prefetto di Siracusa, Giuseppa Scaduto, i rappresentanti dei Comuni dell’area, le associazioni datoriali e i sindacati.
Il documento tecnico contiene una rappresentazione del contesto socio-economico e produttivo dell’area interessata e delle progettualità in fase di avvio. Per riconvertire la produzione industriale del Polo, il cui valore aggiunto prodotto nel 2020 è stato pari a circa 700 milioni di euro e in cui operano 7.500 addetti fra diretti e indiretti, le principali imprese hanno predisposto un progetto da oltre 3 miliardi di investimento che punta ad avviare il processo di decarbonizzazione produttiva e di miglioramento dell’efficienza energetica. Si tratta del secondo passaggio dell’iter tecnico che la Regione Siciliana ha avviato per ottenere il riconoscimento da parte del Ministero. Riconoscimento già ottenuto, a maggio, per Gela e Termini Imerese. Il protocollo è stato sottoscritto dalle aziende interessate, da Confindustria Sicilia, dall’Autorità di sistema portuale del mare Sicilia orientale, dalla Camera di commercio del Sud Est Sicilia, dai rappresentati dei comuni di Augusta, Avola, Canicattini Bagni, Cassaro, Ferla, Floridia, Melilli, Priolo Gargallo, Siracusa, Solarino e Sortino e dalle rappresentanze sindacali regionali di Cgil, Cisl, Uil e Ugl.