“Il primo trapianto di utero in Europa, e il sesto nel resto del mondo, ha rappresentato un’esperienza emotiva e professionale di grandissimo livello che ha coinvolto differenti figure professionali che hanno lavorato giornalmente a questo progetto a diverso titolo, alle quali vanno i miei più sinceri ringraziamenti –ha proseguito lo specialista-. Ad oggi abbiamo effettuato due trapianti di utero, entrambi coronati da successo. Questo rappresenta un momento di grande prestigio per la nostra azienda come definito dal direttore del Centro Nazionale Trapianti, “un evento storico per la trapiantologia italiana”. Il trapianto di utero apre orizzonti nuovi per quelle donne che non possono avere una gravidanza per agenesia congenita acquisita dell’utero”.
Lo ha detto il professore Pierfrancesco Veroux, direttore della Chirurgia Vascolare dell’AOUP “G. Rodolico – San Marco” e responsabile del Centro Trapianti della stessa azienda, dal palco del premio “Best Insanitas” di Palermo, manifestazione che ha insignito in suo Centro Trapianti della “Menzione speciale” per il primo trapianto di utero effettuato in Italia proprio nel presidio Rodolico di via Santa Sofia.
La giuria del premio “Best in Sanitas”, promosso insieme alla Regione Siciliana e composta da professionisti dell’area sanitaria extra regionale, ha deciso di premiare l’Azienda ospedaliero universitaria guidata dal dottore Gaetano Sirna, anche per la sezione “Lotta contro il COVID”.
A ricevere il riconoscimento è stata, in particolare, l’attività dell’ambulatorio pediatrico del Long Covid nell’Unità Operativa Complessa di Broncopneumologia Pediatrica, Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale, diretta dal professore Salvatore Leonardi.
L’ambulatorio, inoltre, è risultato terzo classificato di tutte le sezioni del premio.
“A distanza di circa due anni dall’inizio dell’emergenza COVID sono diventate sempre più frequenti, da parte dei pediatri di famiglia e degli stessi genitori dei bambini, le richieste di controlli per gestire il follow-up del bambino guarito da infezione da SARS-CoV-2 ma con sintomi riconducibili alla sindrome “Long-COVID” ha spiegato il direttore Leonardi dal palco.
“Accogliendo le richieste pervenute dalla Federazione Medici Pediatri di Catania, Siracusa, Ragusa, Agrigento, Caltanissetta, Enna –ha proseguito il medico- abbiamo convenuto con la Direzione dell’Azienda Universitaria Policlinico, di attivare un ambulatorio dedicato al controllo dei bambini con sospetta sindrome “Long-COVID”, divenuta l’unica realtà assistenziale su tutto il territorio regionale”.
L’ambulatorio fa parte di una rete nazionale predisposta dalla Società Italiana di Malattie Respiratorie Infantili (SIMRI), diretta dal professore Fabio Midulla.
Nell’ambulatorio “Post-Covid pediatrico”, i piccoli pazienti sono seguiti da un’équipe multidisciplinare formata da pediatri con esperienza nell’ambito della pneumologia pediatrica (dott. Giuseppe Fabio Parisi), dell’allergologia pediatrica (dott.ssa Sara Manti), della ventilazione a breve e lungo termine e disturbi del sonno (dott.ssa Maria Papale), da una fisioterapista specialista nella riabilitazione respiratoria (dott.ssa Enza Mulé) e da una psicologa con esperienza in pediatria (dott.ssa Donatella Aloisio).
Da Marzo 2021 sono stati valutati circa 200 pazienti (0-17 anni).
Dall’analisi dei dati, è emerso che nel 59% dei casi persisteva sensazione di oppressione toracica, scarsa tolleranza allo sforzo fisico ed astenia; nel 31% dei casi si identificavano disturbi del comportamento e dipendenza dall’uso di strumenti elettronici.
I risultati dell’attività clinica sono stati presentati come comunicazioni orali nel corso dei congressi nazionali della Società Italiana di Malattie Respiratorie Infantili, sono stati oggetto di tesi di laurea di studenti in Medicina e di specializzazione in Pediatria e sono stati utilizzati in numerosi lavori scientifici.