Negli ultimi anni Palermo è stata ‘capoluogo’ di incontri e studi filosofici, con il coinvolgimento dei rappresentanti delle diverse aree geografiche e culturali del Paese, ma anche di studiosi stranieri provenienti dal Giappone, dalla Polonia, dalla Romania, dal Libano, dalla Spagna, dalla Svizzera.
Nei giorni 10 e 11 di novembre, il capoluogo siciliano ribadirà questa sua vocazione filosofica con un Convegno internazionale di studi sul tema ad ampio ventaglio: “Quale filosofia ad inizio del XXI Secolo?”.
Dopo gli incontri del 2019 (Filosofia e scienza a confronto), del 2020 (Interculturalità e pluralismo) e del 2021 (Identità, differenza, diversità) – solo per menzionare i più recenti degli ultimi vent’anni – Palermo si presenta al pubblico degli addetti ai lavori e non, con il progetto ambizioso di tornare a discutere sulla natura e sul carattere del pensiero filosofico alle soglie del XXI Secolo, ribadendo la propria centralità nel dibattito filosofico internazionale.
Il bisogno di una “nuova razionalità” nel Terzo Millennio è forse il bisogno di riscoprire, a ritroso, a rovescio, un ritorno all’Essere? Oppure il bisogno di assegnare un nuovo ruolo al “Cogito”? Intendere la filosofia come “senso comune” o diversamente attraversare con occhio diverso fenomenologia, esistenzialismo e spiritualismo? Riconfermare il primato dell’essere, o fluire nei percorsi del divenire? Affidarsi all’intuizione o alla ragione? Un pensiero che sia scientifico, meccanicistico, o quantistico e aleatorio? Ebbene, tutto ciò è filosofia. Tutto ciò è lo “stupore” che anima ogni pensiero votato alla conoscenza. Che si affrontino sul piano epistemologico, degli atti linguistici, delle neuroscienze o attraverso il prisma di pensatori “irregolari” quali Nietzsche, Derrida e Barthes, gli esiti della “razionalità” filosofica sono sempre stati e continueranno ad essere quello “spirito guida” che ci ha condotti fin qui.