Le autorità hanno portato a termine un’importante operazione di contrasto al narcotraffico con la distruzione di 500 chilogrammi di cocaina, sequestrati lo scorso settembre al largo delle coste orientali della Sicilia. L’operazione, condotta dal comando provinciale della Guardia di Finanza di Catania con il supporto della componente specialistica “Antiterrorismo e Pronto Impiego” e del Gruppo Aeronavale di Messina, si è conclusa con la termodistruzione dello stupefacente in un impianto situato in provincia di Siracusa.
L’intervento è stato autorizzato dalla Procura della Repubblica di Siracusa dopo un accurato processo di analisi e campionatura condotto da unità specializzate del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria (Pef) etneo. Le verifiche di laboratorio hanno confermato l’elevato grado di purezza della sostanza, suggerendo un’origine sudamericana. Ulteriore conferma è stata fornita dalla presenza di marchi distintivi sui panetti, riconducibili a un paese dell’America Latina.
Un Carico da 100 Milioni di Euro Sotto Stretta Sorveglianza
Data l’ingente quantità di droga e il valore stimato di circa 100 milioni di euro sul mercato illegale, le Fiamme Gialle hanno predisposto un imponente servizio di sicurezza per il trasporto e la distruzione della sostanza. Il convoglio, composto da un mezzo blindato e scortato da unità specializzate della Guardia di Finanza, è stato affiancato da un elicottero della Sezione Aerea di Catania sotto il coordinamento del Gruppo Aeronavale di Messina.
Uno dei Più Grandi Sequestri di Cocaina in Italia
La distruzione della droga rappresenta l’epilogo di un’operazione investigativa che ha coinvolto la Guardia di Finanza etnea, la componente aeronavale e lo Scico (Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata). Lo scorso settembre, le autorità avevano intercettato un natante carico di cocaina, arrestando in flagranza i cinque membri dell’equipaggio. Gli indagati sono accusati di “produzione, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti o psicotrope”, con l’aggravante dell’ingente quantitativo.
L’operazione ha evitato che la droga finisse nelle mani delle organizzazioni criminali, scongiurando la sua distribuzione sul territorio nazionale. Se immessa sul mercato, la sostanza avrebbe generato profitti illeciti enormi, rafforzando il potere economico e operativo delle reti del narcotraffico.