Non è stata una visita qualunque, ma una mattinata piena di stupore, curiosità e sorrisi sinceri. I ragazzi dell’associazione LAD ETS –di Catania sono stati accolti dai Carabinieri del Comando Provinciale con entusiasmo e calore, trasformando la caserma in un luogo aperto, vivo, profondamente umano.
LAD ETS è una realtà preziosa e profondamente radicata a Catania, impegnata nel sostenere bambini e adolescenti affetti da patologie oncologiche e croniche, offrendo loro – e alle loro famiglie – percorsi di cura integrati che vanno oltre la terapia medica. Attraverso progetti innovativi come WonderLAD, una casa-laboratorio pensata per accogliere i piccoli pazienti in un ambiente bello, creativo e stimolante, l’associazione si prende cura delle emozioni, dei sogni e della dignità di ogni bambino. Arte, psicologia e architettura si fondono per trasformare il dolore in bellezza, e la cura in relazione autentica.
La giornata ha regalato emozioni vere fin dal primo momento. I ragazzi, accompagnati dai volontari e dallo staff dell’associazione, sono saliti a bordo delle celebri “gazzelle” del Nucleo Radiomobile, accendendo lampeggianti e sirene con occhi pieni di entusiasmo. Emozionante anche la prova su una delle moto operative, per vivere – anche solo per qualche minuto – l’adrenalina e la responsabilità di chi ogni giorno tutela la sicurezza di tutti.
Il luogotenente Luigi Lauriola, comandante della Stazione di Catania Piazza Verga, ha illustrato con passione il lavoro quotidiano dei Carabinieri, rispondendo alle tante domande dei ragazzi con parole semplici, esempi concreti e una disponibilità che ha lasciato il segno.
L’incontro con i cani del Nucleo Cinofili di Nicolosi ha poi suscitato un misto di stupore e tenerezza: preparati, obbedienti e affettuosi, i compagni a quattro zampe dell’Arma hanno saputo emozionare tutti.
E per concludere, un’esperienza unica: una simulazione di scena del crimine, dove i ragazzi – guidati dagli esperti della Sezione Investigazioni Scientifiche – hanno potuto cimentarsi nel rilevare impronte digitali, osservare tracce e scoprire come si costruisce un’indagine forense. Con attenzione e stupore, si sono trasformati in piccoli investigatori.
È stata una mattinata che ha lasciato un segno profondo. Una di quelle giornate che raccontano, meglio di mille parole, cosa significa accoglienza, vicinanza, e fiducia nelle istituzioni. Perché quando i ragazzi si sentono visti, ascoltati e coinvolti, ogni limite diventa occasione. E ogni incontro, possibilità di crescita.