Le disposizioni attuali relative agli spazi destinati ai tifosi con disabilità nello stadio Angelo Massimino di Catania hanno sollevato profonda preoccupazione tra le associazioni di tutela dei diritti delle persone con disabilità. La causa di tale preoccupazione sono le nuove cabine installate, che hanno occupato le aree precedentemente riservate a bambini, donne e persone con disabilità, tra cui quelle che utilizzano la carrozzina per spostarsi.
Salvatore Mirabella, segretario con delega alla disabilità e fragilità, sottolinea che le persone con disabilità non hanno la possibilità di scegliere liberamente dove assistere alle partite di calcio, essendo costrette a specifiche aree isolate e non integrate con il resto del pubblico. Tali aree sono attualmente limitate alla tribuna A, posizionata nell’anello superiore, o alla tribuna B, recentemente resa disponibile per migliorare l’accessibilità dello stadio. Tuttavia, questa limitazione stride con il principio di inclusione e accessibility che dovrebbe caratterizzare gli impianti sportivi moderni.
Le Acli Catania, un’organizzazione che si occupa di welfare e tutela dei diritti, hanno istituito un settore dedicato alle fragilità sociali e alla disabilità per affrontare queste criticità e garantire che tutti i diritti siano rispettati senza eccezioni. Si chiede pertanto una revisione delle disposizioni attuali relative all’accesso e alla fruizione degli eventi sportivi da parte delle persone con disabilità, al fine di restituire ai tifosi con disabilità la libertà di scegliere dove vivere la propria passione per il calcio, in condizioni di parità con gli altri spettatori e rispettando i principi di accessibilità e inclusione previsti dalla normativa sulla disabilità.