Due coniugi trapanesi sono stati arrestati dalla Capitaneria di Porto di Trapani, colti in flagrante mentre incendiavano rifiuti speciali e pericolosi accanto alla Riserva Naturale delle “Saline di Trapani e Paceco”, un’area protetta di grande valore ambientale e naturale. L’area, di fatto trasformata in una discarica abusiva, si trova accanto ai fiumi Lenzi – Baiata e alla riserva naturale regionale gestita dal WWF Italia, un’organizzazione leader nella tutela dell’ambiente e della biodiversità. I responsabili, con precedenti specifici per reati ambientali, sono stati arrestati e l’intera zona è stata posta sotto sequestro per garantire la tutela dell’ambiente e prevenire ulteriori danni.
Un ringraziamento alla Capitaneria di Porto di Trapani arriva dalla direzione della Riserva, che sottolinea l’impegno costante e professionale dei militari nella difesa dell’ambiente, del suolo e dell’aria, prevenendo e reprimendo condotte illecite che minacciano un patrimonio unico e fragile. La Direttrice della Riserva, Silvana Piacentino, ha espresso apprezzamento per l’azione della Guardia Costiera, che ha svolto un ruolo fondamentale nel contrasto alle pratiche illecite di smaltimento rifiuti, inquinamento e degrado ambientale che minacciano il patrimonio naturale e la salute pubblica.
La Capitaneria di Porto ha infatti segnalato e perseguito numerosi casi di privati e ditte sottoposti a misure cautelari per aver interrato, smaltito o bruciato rifiuti pericolosi accanto all’area protetta, causando un danno ambientale gravissimo. Tuttavia, si sottolinea che non basta fermare gli abusi, ma è necessario anche recuperare e risanare le aree deturpate e impoverite dal degrado e dall’inquinamento, attraverso interventi di bonifica e risanamento ambientale.
La grande sinergia tra la Capitaneria di Porto di Trapani e il WWF, ente gestore della Riserva, è fondamentale per salvaguardare un ecosistema straordinario e le sue peculiarità, garantendo che natura, biodiversità e tradizioni millenarie come la produzione ancora artigianale del sale possano continuare a vivere e a essere tramandate. La protezione dell’ambiente e della biodiversità è un’impegno comune che richiede la collaborazione di tutti.
L’intervento di questi giorni assume un significato ancora più forte se si considera che il luogo dove avveniva l’illecito si trova accanto alla Riserva e alle vasche di produzione del prezioso sale marino, un prodotto di grande valore economico e culturale. Un ennesimo ringraziamento va alla Procura della Repubblica di Trapani, che con costanza sostiene queste azioni di legalità e tutela ambientale, contribuendo a prevenire e reprimere i reati ambientali.
Ben 11 arresti e condanne per reati legati a rifiuti, illecito smaltimento, combustione e traffico sono stati effettuati dal 2023, concentrati proprio nell’area accanto alla Riserva, a pochi metri dalla strada provinciale 21. Condotte illecite che andavano avanti da anni, causando un danno ambientale gravissimo e un impatto negativo sulla salute pubblica, testimoniano la necessità di un’azione continua e coordinata per reprimere gli illeciti e avviare interventi di risanamento e restituire questi luoghi alla collettività e alla natura.
Nonostante gli arresti e le condanne, si sottolinea che il problema persiste a causa di un problema culturale, che riguarda anche la responsabilità di chi sceglie di non vedere e di non intervenire. La direttrice della Riserva conclude che difendere l’ambiente significa difendere la salute e il futuro della comunità, e che è necessario comprendere che la responsabilità non è solo di chi commette l’illecito, ma anche di chi sceglie di non vedere, sottolineando l’importanza dell’educazione ambientale e della sensibilizzazione per prevenire i reati ambientali.