La polizia ha sottoposto a fermo un cittadino ghanese di 28 anni, accusato di tentato omicidio aggravato, dopo una violenta lite avvenuta in via Taranto, che ha visto coinvolti due estranei con precedenti di convivenza. L’indagato è stato rintracciato grazie alle indagini condotte dagli agenti del commissariato di pubblica sicurezza, che hanno ricostruito gli eventi di una lite tra due uomini, entrambi stranieri e già conoscenti in passato per aver condiviso la stessa abitazione, sfociata in un’aggressione armata con l’uso di un’arma bianca.
La lite è degenerata in un’aggressione con arma da taglio, con uno dei due uomini, un 26enne, che è rimasto gravemente ferito da due coltellate al petto e alla scapola, riportando condizioni considerate critiche e richiedendo un intervento di pronto soccorso. Le volanti della polizia e il personale sanitario del 118 sono intervenuti prontamente sul posto, prestando le prime cure al giovane ferito, mentre l’aggressore si è dato alla fuga tentando di far perdere le proprie tracce e sfuggire alle forze dell’ordine.
Le indagini, avviate immediatamente, hanno permesso di ricostruire gli spostamenti del sospettato grazie all’analisi delle immagini di videosorveglianza della zona, utilizzate come prova per individuare il responsabile del tentato omicidio. I poliziotti, visionando i filmati frame dopo frame, sono riusciti a circoscrivere l’area dell’aggressione e a identificare l’uomo, grazie anche alla collaborazione dei testimoni oculari. Le ricerche si sono concentrate nella sua abitazione, situata nel centro storico di Caltagirone, dove il 28enne aveva cercato di nascondersi per sfuggire alla giustizia. Gli agenti hanno circondato l’edificio ed effettuato un’irruzione, bloccando il sospettato, e sequestrando all’interno anche gli indumenti indossati al momento dell’aggressione, utili per la ricostruzione dei fatti.
L’operazione, coordinata dalla Procura della Repubblica di Caltagirone, ha portato alla convalida del fermo da parte del gip e all’applicazione della misura cautelare della custodia in carcere, in attesa del processo per tentato omicidio premeditato.