Il Codice della Crisi d’Impresa introduce nuove norme

Il Codice della Crisi d’Impresa, introdotto con la Legge n. 3 del 2012 e aggiornato con il Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza del 2019, ha portato importanti modifiche per affrontare il problema del sovraindebitamento e consentire ai cittadini di rinegoziare la propria esposizione debitoria con i creditori, un processo noto come piano di ristrutturazione dei debiti. Le nuove norme permettono, ove ne ricorrano i presupposti, di sospendere le procedure esecutive in corso e di ottenere l’esdebitazione per consumatori, lavoratori autonomi, professionisti, piccole imprese, agricoltori e altri soggetti non assoggettabili al fallimento tradizionale, attraverso un percorso di gestione del debito e consulenza creditizia.

Giovanni Lo Schiavo, Segretario Provinciale CISAL Catania, ha espresso apprezzamento per questa normativa, sottolineando come essa rappresenti una possibilità di rinascita e di dignità per tanti cittadini colpiti da situazioni di crisi finanziaria e stress debitorio. Il sovraindebitamento è considerato una vera e propria piaga sociale, che colpisce un numero crescente di famiglie e piccole imprese, provocando crisi economiche e forte stress psicologico, con ripercussioni negative sulla qualità della vita e sul benessere psicologico. Secondo i dati ISTAT ed Eurostat, nel 2024 circa 1,4 milioni di famiglie italiane erano in arretrato con mutui, affitti, bollette o rate, evidenziando la necessità di interventi di consulenza debitoria e servizi di debt advice.

Le cause del sovraindebitamento sono spesso eventi imprevisti, come la perdita del lavoro o problemi di salute, ma anche fenomeni sociali come il gioco d’azzardo, che negli ultimi anni ha prodotto effetti devastanti su tante economie familiari, sottolineando l’importanza di promuovere la consapevolezza finanziaria e la gestione responsabile del credito. La recente legge 91/2025 affida al Governo il compito di disciplinare i servizi di debt advice senza prevedere risorse dedicate, decisione che Lo Schiavo considera rischiosa per la piena attuazione della Direttiva UE 2023/2225, che mira a tutelare i diritti dei consumatori e a promuovere la stabilità finanziaria.

La CISAL Catania continuerà ad offrire informazione e supporto ai cittadini in difficoltà, attraverso i propri operatori specializzati in gestione del debito e consulenza finanziaria, per garantire che nessuno resti solo davanti a una situazione di indebitamento e possa accedere a soluzioni personalizzate di ristrutturazione dei debiti. Inoltre, l’associazione ha anche lavorato per promuovere l’integrazione e la solidarietà, come confermato da una recente Ordinanza del Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia, che ha accolto l’istanza presentata da Filippo Tagnese e dall’Associazione Luca Coscioni per garantire l’adozione del Piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche nel Comune di Catania, un esempio di impegno per la tutela dei diritti e la promozione dell’inclusione sociale.

La CISAL Catania aveva già sollecitato l’Amministrazione comunale etnea a dare attuazione a tale piano, considerato indispensabile per rendere la città realmente accessibile a tutti, e continuerà a seguire con attenzione ogni sviluppo, affinché questo provvedimento si traduca in fatti e non resti solo una pronuncia giudiziaria, lavorando per una società più equa e solidale, dove le persone possano vivere senza le pesanti catene del sovraindebitamento e godere di una maggiore stabilità finanziaria.

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