Il piano regolatore del porto di Catania è stato finalmente approvato dopo circa 50 anni dal precedente, grazie al “via libera” del Comitato di gestione dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sicilia Orientale, che ha completato il complesso iter avviato nel mese di dicembre 2024. Secondo Maurizio Attanasio, segretario generale della Cisl etnea, il piano richiederà interventi di diverso genere, strutturali e organizzativi, come la riqualificazione delle aree portuali e la modernizzazione delle infrastrutture logistiche, e porterà a una completa trasformazione del porto di Catania e della sua mission, influenzando la stessa città, il territorio e il suo sviluppo socioeconomico, con benefici per l’occupazione e la crescita economica locale.
L’attuazione di questa storica trasformazione trascinerà altre opere infrastrutturali e di interconnessione, come la realizzazione di nuove strade e la valorizzazione del retro-porto, e sarà utile considerare alcune questioni all’interno del tema complessivo della coesione della città, come le sorti della ex cementeria e della scogliera dell’Armisi, per le quali occorre chiarezza e trasparenza. Il piano portuale si interseca persino con il piano promosso dal Comune di Catania, con il ‘dopo Caivano’, che dovrebbe interessare alcune aree del retro-porto, e di cui non c’è traccia di una concertazione su cosa s’intende realmente realizzare, in termini di sviluppo urbano e pianificazione territoriale.
Secondo Attanasio, sarà necessario aprire un confronto con l’Autorità di sistema e con l’amministrazione comunale etnea per siglare un accordo di legalità che si applichi non solo ai lavori appaltati, ai cantieri da avviare e ai servizi connessi, con l’adesione ai Contratti collettivi nazionali, ma anche alla gestione di tutte le attuali attività e alle nuove strutture previste all’interno dell’area portuale, dalle costruzioni alle attività commerciali, dal turismo alla logistica, garantendo la sicurezza sul lavoro e la tutela dell’ambiente. Un protocollo che garantisca legalità e trasparenza all’interno dell’importante area, compresi cantieri navali e le diverse maestranze interne che quotidianamente vi operano, è fondamentale per il successo del progetto e per la crescita della città.
Tutto ciò perché riteniamo necessario cogliere le nuove opportunità offerte dal Piano regolatore portuale, non staccandole da un unico grande progetto di ristrutturazione della città, e guardare le opere in un’ottica olistica per incardinare le sue significative prospettive di sviluppo in percorsi di legalità, occupazione, sviluppo e coesione sociale di cui Catania e questa parte della Sicilia hanno bisogno, in termini di sviluppo sostenibile e pianificazione urbana. La Cisl è pronta a fare la propria parte e così si aspetta dalle istituzioni, per lavorare insieme verso un futuro migliore per la città e il territorio.