Nelle ultime ore la diffusione del Coronavirus non accenna a placarsi e il comportamento di parte della popolazione non ha certamente aiutato questo processo di contrasto al virus. Il premier Giuseppe Conte potrebbe stabilire provvedimenti ancora più stringenti, in primis quelli riguardo il divieto totale delle attività sportive all’aperto e le limitazioni degli orari e degli ingressi negli alimentari. Quest’ultima misura, però, potrebbe provocare paradossalmente file davanti ai supermercati ancora più lunghe e la presenza di gente accalcata all’ingresso dei negozi di generi alimentari di tutta l’Italia.
Tuttavia, pare ormai più evidente che i presidenti delle Regioni stanno autonomamente chiudendo sempre più i loro territori. L’esercito italiano è ufficialmente presente per vigilare la Campania e la Sicilia e i controlli si allargheranno anche in altri luoghi nazionali. Tant’è vero che il Viminale ha dato facoltà ai prefetti di decidere il da farsi secondo le esigenze di ogni zona. Non si esclude la possibilità estrema che la polizia cominci a monitorare gli spostamenti dei cittadini tramite il cellulare, così come richiesto dal governatore veneto Luca Zaia. L’iniziativa è stata concretizzata in Cina, Corea e Israele. Tuttavia, anche se la proposta sembra in fase di valutazione all’interno del Governo ci sono parecchie perplessità principalmente per ragioni di privacy. Secondariamente perché sarebbe semplice eludere i controlli lasciando il telefonino a casa.
I primi cittadini chiedono la chiusura di tutte le fabbriche che non partecipano alla filiera dei beni e dei servizi essenziali. Difatti quasi un terzo dei contagi avviene all’interno delle aziende d’ogni genere di Brescia e Bergamo. La questione, però, riguarda tutta la nazione che continua ad arrancare. Nonostante i decreti e le normative vigenti il numero dei contagiati sale. Una nuova e più rigida stretta del presidente del consiglio, Giuseppe Conte, sembra la strada più giusta da intraprendere per far risollevare tutto il paese.