Un agguato ad un convoglio ONU in Congo ha causato la morte di due italiani: l’ambasciatore Luca Attanasio e il carabiniere Vittorio Iacovacci. Ucciso anche l’autista del mezzo, il congolese Mustapha Milambo. Si è, invece, salvato Rocco Leone, funzionario italiano del Wfp (World Food Programme), il programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite.
Secondo le prime ricostruzioni, fondamentali per l’attività d’indagine che sarà svolta dai Carabinieri del ROS, subito recatisi in loco su delega della Procura di Roma, l’agguato sarebbe stato teso a scopo di sequestro. La provincia orientale del Nord-Kivu (quasi 2.500 chilometri dalla capitale Kinshasa) è, infatti, teatro di scontri e di tensioni. Lì, diverse decine di milizie irregolari, si danno battaglia per il controllo del territorio, ricchissimo di risorse naturali.
Un commando formato da sei persone avrebbe attaccato il convoglio, uccidendo immediatamente l’autista e prelevando Attanasio e Iacovacci. I due, sempre secondo quanto finora emerso, sono poi stati portati nella foresta dove, una volta scattato l’allarme, i rapitori si sono asserragliati. Ne è nato un conflitto a fuoco con le forze armate congolesi, che ha portato all’uccisione, da parte dei rapitori, del militare ed al ferimento dell’ambasciatore, spirato dopo una lunga agonia.
Il governo di Kinshasa ha puntato il dito contro le Forze democratiche per la liberazione del Ruanda (Fdlr – Foca). Si tratta del principale gruppo residuo di ribelli ruandesi di etnia Hutu, che furono protagonisti di uno spietato genocidio ai danni dei tutsi nella prima metà degli anni ’90 in Ruanda. Accusa che è stata smentita con un comunicato stampa: “Le Fdlr dichiarano di non essere coinvolte in alcun modo nell’attacco e chiedono alle autorità congolesi e alla Monusco (la missione dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per la stabilizzazione della Rdc) di fare tutto il possibile per far luce sulle responsabilità di questo ignobile assassinio”.
L’attività di indagine, nonostante l’annunciato sostegno delle istituzioni congolesi e il supporto dell’ONU, si preannuncia lunga e ricca di insidie. Questo tragico episodio, d’altra parte, riporta in primo piano l’instabile situazione sociale, politica ed economica di quell’area. Una regione, come tantissime del continente africano, potenzialmente ricchissima, ma vittima di speculazioni, mire espansionistiche e sfruttamento internazionali, di una classe dirigente debole e spesso complice, di criminalità e terrorismo.
Il Consiglio dei Ministri ha deliberato le esequie di Stato per l’ambasciatore Luca Attanasio e per il carabiniere Vittorio Iacovacci, vittime dell’attentato avvenuto il 22 febbraio 2021 in Congo, lei cui salme hanno fatto rientro in territorio nazionale.
La deliberazione è stata adottata, per gli adempimenti di competenza.