Destinati alla Regione Siciliana diciannove milioni di euro al fine di ripristinare i paesaggi agrari tradizionali che ricoprono un interesse culturale e ambientale elevato, contenere i fenomeni di erosione e di dissesto idrogeologico innescati dopo l’abbandono dei territori, di cui più del 90% della dotazione finanziaria riguarderà la riqualificazione del sistema Corilicolo dei Nebrodi. Questo è quanto previsto dalla graduatoria provvisoria, pubblicata dall’assessorato Agricoltura regionale, a valere sulla Misura 4.4 D del Programma di Sviluppo Rurale Sicilia 2014 – 2020. Previsti: recupero dei terrazzamenti in stato di degrado, con ripristino dei muretti a secco; recupero di piante di interesse storico e/o paesaggistico con tagli di ricostituzione; piantumazioni o interventi di recupero dei versanti per contrastare l’erosione e il dissesto idrogeologico, sono alcuni degli interventi che sarà possibile eseguire.
Edy Bandiera, assessore regionale per l’Agricoltura, parla del caso. “Sin dall’insediamento del Governo Musumeci, abbiamo cercato di cambiare passo nell’affrontare l’emergenza determinata dal sovrappopolamento dei ghiri nei Nebrodi. Emergenza che non può essere contrastata solo con il monitoraggio, il controllo ecologico, con la collocazione di trappole e con la liberazione di rapaci. Spazio quindi ai tanti interventi finanziati che ricadono nel singolare paesaggio dei Nebrodi, caratterizzato dai noccioleti. Interventi indispensabili per assicurare al meglio la sua conservazione e tutte le attività colturali che consentono di contrastare presenza e diffusione del ghiro”.
L’assessorato Agricoltura ha inoltre approvato il Dossier di candidatura del “paesaggio a ciglioni e terrazze dei noccioleti dei Nebrodi”, relativo all’inserimento nel “Registro nazionale dei paesaggi rurali di interesse storico, delle pratiche agricole e delle conoscenze tradizionali” istituito presso il Ministero delle Politiche Alimentari Agroalimentari e Forestali, al fine di identificare e catalogare i paesaggi rurali tradizionali o di interesse storico, le pratiche e le conoscenze tradizionali correlate, tenendo conto sia di valutazioni scientifiche, sia dei valori che sono loro attribuiti dalle comunità, dai soggetti e dalle popolazioni interessate. “L’iscrizione al Registro Nazionale dei Paesaggi rurali Storici, afferma l’assessore per l’Agricoltura Edy Bandiera, determina una serie di vantaggi per i territori candidati, quali la possibilità di collegare a particolari forme di agricolture tradizionali fondi riservati all’interno dei PSR e la promozione degli stessi per un turismo culturale di tipo enogastronomico, collegato alle peculiarità paesaggistiche e agrarie. Adesso, aggiunge Bandiera, massima attenzione al completamento delle procedure, per fa sì che le risorse giungano prima possibile ai territori interessati”.