Arrivano i primi contributi per le spese di emergenza sostenute da alcuni Comuni siciliani a causa dei nubifragi che hanno colpito la Sicilia tra ottobre e novembre. Il Governo Musumeci per tali eventi ha dichiarato “lo stato di crisi e di emergenza regionale” e richiesto a Roma “lo stato di emergenza nazionale”. In attesa che l’esecutivo centrale deliberi il provvedimento, la Regione ha autorizzato il dipartimento della Protezione Civile a reperire all’interno del bilancio regionale oltre un milione di euro da destinare complessivamente alla copertura (per il 90%) delle spese affrontate in emergenza dalle Amministrazioni comunali e al finanziamento di alcune situazioni particolarmente critiche. Gli importi sono stati determinati in seguito alle verifiche effettuate sul campo dal personale della Protezione Civile con i tecnici comunali. Le Amministrazioni comunali devono fare pervenire la documentazione richiesta dal dipartimento regionale di Protezione Civile entro il 10 dicembre, pena la perdita del finanziamento.
I 13 Comuni al momento interessati suddivisi per aree territoriali
Nel catanese: Palagonia (90% di 83mila euro), Scordia (90% di 281mila euro), Randazzo (90% di 83mila euro), Tremestieri Etneo (90% di 47mila euro).
Nel messinese: Merì (35mila euro per l’intervento urgente di ripristino di un tratto di condotta fognaria tra via Dante, via intercomunale Camicia fino all’intersezione con via Brig in contrada Nania); Galati Mamertino (90% di 20mila euro); Frazzanò (120mila euro per il ripristino delle opere di captazione e distribuzione idrica in località Curcuruzzo).
Nell’ennese: Agira (90% di 12mila euro); Piazza Armerina (90% di 100mila euro).
Nel siracusano: Ferla (250mila euro per i lavori di somma urgenza per il ripristino dell’acquedotto intercomunale Ferla-Cassaro in località Malvaggia); Siracusa (90% di 16mila euro).
Nel palermitano: Caccamo (90% di 80mila euro).
Nel trapanese: Partanna (finanziamento di 120mila euro per i lavori di ripristino dell’impianto di depurazione reflui in contrada Villa Ruggero).